Intervista agli Hellcrash

Sì, ho notato anche io che nel 2023 si sono avvicendate interviste non canoniche, lontane da certi troiai che però a me fanno impazzire. È arrivato il momento di recuperare (e di perdere la faccia) con gli interessi. Direttamente dalla ridente Santa Margherita Ligure, gli Hellcrash gonna get you, no matter how far. Non aggiungo altro perché si parte dagli albori, tra miti e leggende. Probabilmente gli scambi qui in basso diverranno storia del pensiero filosofico moderno, ma restiamo umili. Oltre al silente batterista Nightkiller, i protagonisti dell’intervista sono L.C. Hellraiser (cantante/chitarrista) e F.T. Skullcrusher (bassista). [F]

Dieci anni di carriera non sono pochi. Vi ricordate com’è andata, nel lontano 2013, quando vi siete formati? L.C. HELLRAISER: In realtà, la storia comincia ancora prima. Era il 2011, avevamo 13 anni, ci venne la fissa per il black metal, quindi in tempo zero decidemmo di mettere su un gruppo di quel genere. Nessuno aveva la minima intenzione di suonare con noi; provammo mi pare una volta con un “batterista” locale che non sapeva nemmeno da che parte fosse girato, poi ne contattammo altri ma ci paccarono tutti brutalmente. Morale della favola: decidiamo di lasciar perdere altra gente e fare temporaneamente un progetto solo in studio. Registrammo delle parti di chitarra e basso con il microfono di un paio di cuffie messo “addosso” all’amplificatore, poi mandammo il tutto a un batterista conosciuto tramite internet che poi ha sovrainciso la batteria (suonata a cazzo di cane, senza il minimo gusto o coerenza) sopra a quelle tracce fuori tempo impastate di riverbero.  Va beh, venne fuori un demo che sembrava la versione mongoloide dei Darkthrone di Under a Funeral Moon, però a livello concettuale/ideologico era tutto sorprendentemente giusto e c’erano anche dei riff gagliardi. Vista l’età e il contesto disastroso della nostra zona è una cosa di cui a distanza di anni vado sempre più orgoglioso, considerando che a 13 anni mediamente la gente suonava Knocking on heaven’s door di merda alla sala prove dell’oratorio. Mi dirai che sono partito dalle calende greche, però questa cosa ci tengo sempre a raccontarla perchè è stato il nostro primo precocissimo passo nel metal, e il fatto che fosse in un genere così radicale ha un po’ segnato anche tutto quello che abbiamo fatto dopo.
Comunque, uscito questo demo la cosa muore un po’ lì, visto che non esisteva letteralmente nessun coetaneo nella nostra zona che ascoltasse o suonasse qualcosa di simile, quindi senza possibiltà di suonare dal vivo l’entusiasmo si spegne abbastanza presto. Essendo nati nell’era di internet, tutta questa roba ce la siamo trovata da soli, in maniera piuttosto disordinata, infatti succede  che scopriamo i Venom attraverso i Mayhem e quindi via, fissa per i Venom. Ricordo che scovammo addirittura i Bulldozer in quel periodo, infatti The Day of Wrath divenne un mio caposaldo proprio in quel momento. A quel punto (erano gli inizi del 2012) decidiamo di virare su una specie di blackthrash, cambiamo nome (in quel periodo diventammo i Dominator, perchè fuori dal cancello della sala prove era parcheggiata una Dominator) e buttiamo giù qualche pezzo su quella linea, su tutti mi ricordo Chainsaw Massacre che era onestamente un bel pezzo. Poi interviene l’orologio biologico, che verso i 14-15 anni ti suggerisce che magari dovresti provare a scopare, quindi c’è questo buco di qualche mese in cui mi pare che fossi impegnato in tal senso, ma visti i risultati desolanti avevo abbandonato quasi subito ogni speranza.  Io non sono d’accordo con chi dice che non scopi per colpa del Metal, e sostengo che sia esattamente il contrario: non scopi perchè sei brutto in culo, di conseguenza ti butti sul metal. Verso fine anno se ne esce dal nulla Frank che vuole ricominciare a suonare, io nel frattempo, dopo un’estate trascorsa ad ascoltare Black Metal dei Venom almeno 15 volte al giorno, avevo già composto il materiale che poi avrebbe fatto parte del nostro primo demo Ready to Burn in Hell. Esattamente in quel frangente gli mando lo scan del primissimo logo Hellcrash di cui avevo appena fatto uno schizzo con il righello e mi risponde una cosa tipo – madonna che merda -. Ecco questo fu l’inizio ufficiale. A quel punto troviamo un batterista, che viene addirittura a provare 4 o 5 volte. Suonavamo Countess Bathory, Schizo, Live like an Angel, Black Metal e Witching Hour, ma era impossibile spiegargli i pezzi nostri perché proprio non riusciva a capirli. In ogni caso di botto smise di venire alle prove, quindi per fare il demo usammo il vecchio metodo. Quella volta usai una pedaliera per registrare sia la chitarra che il basso, chiaramente senza nessun metronomo o traccia tempo, e poi inondai tutto con un riverbero tipo grotte di Postumia. Mi presentai in sala prove con queste tracce pronte, Frank mi chiese – scusa ma se c’é già il basso io cosa faccio? – e io risposi – boh, suonaci la batteria – . Dopo averle sentite credo una volta ci suonò sopra, registrando tramite un unico microfono piazzato a mezz’aria. Io riregistrai solo la parte di batteria di Mayhemic Destruction perché era troppo una merda, ma le altre due che sono sul demo sono le prime e uniche take sue. Ecco, forse nei 10 anni che sono passati abbiamo imparato che la batteria é la prima cosa che si registra, ma per il resto “lavoriamo” sempre in questa maniera caotica, approssimativa e sconclusionata, perché fondamentalmente non ci va di fare un cazzo.
F.T. SKULLCRUSHER: È stata una cosa che è nata da sè. Fin da quando ho memoria volevamo mettere su un gruppo e nel 2013 avevamo finalmente la mentalità per crearne uno. Certo, ci mancava qualcosina… tipo il batterista ahah! All’inizio provavamo con un tizio a caso, che non sapeva nemmeno tenere il tempo di canzoni come Countess Bathory. Quando dovevamo registrare il primo demo (praticamente senza averlo mai provato!) ha smesso di venire alle prove, per cui su Ready to Burn in Hell ho suonato io la batteria: la persona più negata al mondo! Però eravamo piccoli, e il poter dire di aver registrato un demo era già una soddisfazione.

Nonostante il nome caruccio, Santa Margherita Ligure è il posto ideale per venerare il male? L.C. HELLRAISER: Guarda, lasciando stare il paesello in sè, direi che in generale abitare in Liguria per quello che facciamo è stato penalizzante. Intanto perchè per fattori geografici siamo isolati rispetto al resto del nord (io dico sempre che siamo l’ascella d’italia), e poi perchè il metal qui è assolutamente inesistente, tant’è vero che quando andiamo in giro certe volte si stupiscono della nostra provenienza. Ad ogni modo, in generale sono abbastanza contento di abitare qui e non a Gratosoglio, almeno non devo sparare dalla finestra per assicurarmi di avere via libera prima di uscire di casa. Poi, fossimo stati di Gratosoglio, magari saremmo risultati più credibili, oppure saremmo morti di overdose dietro un cespuglio, chissà.
F.T. SKULLCRUSHER: Sicuramente il male te lo fa venire. Abitiamo vicino a Portofino, il che è tutto dire. La popolazione di Santa è composta per il 50% da 80enni e per il 49% da gente con i soldi, tutta fighetta e alla moda. Noi siamo l’1%: i reietti giovani e senza soldi.
L.C. HELLRAISER: Sì, se sei povero è meglio abitare in posti da poveri.

Quanto tempo vi ci è voluto per stabilizzarvi e cominciare a comporre le vostre prime canzoni? Avete avuto il sostegno di amici e delle famiglie o vi siete lanciati senza alcun paracadute in questo complessino di musichetta satanica? L.C. HELLRAISER: Chiaramente zero sostegno da chiunque fosse intorno a noi a quei tempi, com’è normale che sia credo. Le nostre famiglie tendenzialmente passavano dall’indifferenza a – era meglio se andavi a fare le rapine o a spacciare, almeno portavi a casa dei soldi-. Ma quest’ultima cosa la penso anche io ogni tanto. Meglio così comunque, se avessimo incontrato troppa compiacenza probabilmente ci saremmo rotti i coglioni prima, invece per fortuna siamo gli stessi imbecilli di 10 anni fa e per certi versi stiamo peggiorando.
F.T. SKULLCRUSHER: Hellraiser componeva le canzoni, mi faceva vedere com’erano e io facevo il possibile per non renderle troppo uno schifo. Diciamo che la stabilità è iniziata ad esserci nel 2015, quando abbiamo preso Nightkiller alla batteria. Per quanto riguarda invece il sostegno esterno stendiamo un velo pietoso: magari le nostre famiglie erano felici che avevamo un hobby, ma ancora oggi ci perculano per il genere che facciamo.

Vi ricordate del vostro primo concerto? Ci sono testimoni che possono raccontarci com’è andata, a parte voi? L.C. HELLRAISER: Sì, fu terrificante già di per sè, poi il contesto era agghiacciante. Il mese dopo però ne facemmo un altro che andò bene.
Mi ricordo anche che c’era un locale dove avevamo suonato un paio di volte all’epoca che dava direttamente sul cantiere dove stavano smantellando il relitto della Costa Concordia.
Avevamo pochi pezzi all’epoca quindi riempivamo le scalette di cover, ricordo che facevamo Witching Metal e riuscivamo pure a sbagliarla.
F.T. SKULLCRUSHER: Sì, me lo ricordo bene. Appena iniziata la prima canzone del primo concerto in assoluto abbiamo sbagliato. Chi ben comincia… Col senno di poi quello “show” fu imbarazzante: eravamo noi e altre due band (tra cui i Forces), suonavamo pezzi orrendi come Black Metal Force, eravamo conciati come dei ragazzini usciti da scuola e il pubblico era composto essenzialmente dalla mia famiglia. Però non posso negare che è stato divertente. Piccola curiosità: quella sera mi ruppi il naso facendo headbanging contro il ginocchio di uno dei presenti. I segni erano tutti lì, dovevamo coglierli ahah!

Che pensate delle vostre prime canzoni delle demo e dello split coi Forces? Perché non le mettete online? L.C. HELLRAISER: Guarda io rivendico sempre tutto quello che ho fatto e lo rifarei da capo. I pezzi contenuti in quei demo sono gagliardi, è la base di quello che facciamo adesso e pure all’epoca del primo c’era gente gasatissima, però sono le cose più artigianali  e suonate/fatte a cazzo di cane del mondo. Nonostante il fascino casereccio secondo me non hanno il tiro adeguato e rendono poco. Ti faccio un esempio: anche i Sodom su Witching Metal e Victims of Death sono registrati a minchia, però percepisci lo scalpitare che ci stava dietro, con quella batteria imbizzarrita e gli scazzi cocainati. I nostri invece li sento molto blandi. Poi oh magari è una mia percezione e voialtri ci sentite esattamente quello, però sicuramente quell’epoca è irripetibile e il digitale toglie molto a tutto.
F.T. SKULLCRUSER: Io direi più semplicemente che quelle canzoni hanno anche spunti interessanti, ma sono registrate da schifo. Ma non lo schifo che alla fine fa anche la sua figura, era proprio tutto sbagliato.

Parlando di ispirazione, è facile nominare i big del black/speed metal. Ma se vi chiedessi quali sono i gruppi italiani che vi sono piaciuti di più, nel vostro genere? Quelli che vi hanno spinto a suonare così, se ci sono. L.C. HELLRAISER: Su tutti Bulldozer, Fingernails e Baphomet’s Blood, e direi che si sente. Sono tutte cose che se sei un menomato come noi da ragazzino ti esaltano, quindi poi ti vai a cercare tutti i gruppi che suonano così. Bunker 66, Violentor, Barbarian, Last Rebels, Children of Technology, EvilSpell, Krossburst sono altri gruppi di cui ricordo con piacere gli ascolti in quel periodo, non nel senso che non mi piace ascoltarli ora, ma pagherei oro per rivivere quell’esaltazione data dall’ingenuità.
F.T. SKULLCRUSHER: Beh, inutile nominare i Baphomet’s Blood. Probabilmente insieme ai Venom sono stati la nostra più grande influenza. Eravamo (siamo!) ossessionati da quel gruppo, cercavamo di andarli a vedere ogni volta che potevamo (che per degli appena 18enni senza soldi e con le famiglie che alzavano gli occhi al cielo appena nominavamo la parola “concerto” era uno sforzo enorme). Senza scendere nei dettagli, una volta ho detto ai miei che andavo a raccogliere castagne quando in realtà ho speso tutti i miei risparmi per andare a Bresso a vedere Baphomet’s Blood e Violentor. Non avevamo soldi nemmeno per mangiare o bere e abbiamo passato la notte per strada fino a che non è arrivato il bus per portarci a casa. E non è stata nemmeno l’impresa più matta che abbiamo fatto per vederli!

Almeno uno di voi è patologicamente affetto da sindrome da Iron Maiden – e non ci vedo nulla di sbagliato. Ancora ascoltate Senjutsu dopo circa un anno e mezzo? Se un fan vi dicesse che è indeciso se comprare un vostro album o uno degli Iron Maiden, dove e come lo indirizzereste dalla parte giusta? L.C. HELLRAISER: Io con gli Iron Maiden post reunion ho un rapporto un po’ complicato, nel senso: da ragazzino l’unico disco che ascoltavo spesso e mi piaceva da cima a fondo era Brave New World, poi qualche pezzo sparso anche da quelli dopo, ma tendenzialmente non avevo la pazienza necessaria per andare oltre i 3 minuti di arpeggi acustici prima che partisse un riff. Calcola che io sono quello che da ragazzino skippava sistematicamente la prima parte di Children of The Damned solo perchè non partiva subito di corsa. Due anni fa, dopo secoli, rimetto su A Matter of Life and Death (che avevo comprato per sbaglio insieme a The Final Frontier nel 2010 e di cui fino a qualche anno fa avrei voluto liberarmi) e cambio completamente idea, cominciando a sentirlo a ripetizione perchè alla fine se hai testa di andarci a scavare ci sono dei passaggi incredibili e sicuramente è il loro disco artisticamente più valido, centrato e coerente con sè stesso dopo i primi 7. Comunque, dopo The Book Of Souls (disco clamoroso che mi ha esaltato dal primo ascolto e tiene ancora botta) non mi aspettavo che facessero il bis, ma nemmeno una regressione al livello di Senjutsu, che a mio avviso è il disco post 2000 più noioso, ripetitivo e senza mordente. Non ha cose “sbagliate” a livello stilistico come Dance of Death o The Final Frontier (che però a differenza di questo avevano dentro pezzi stratosferici), ma togliendo due o tre brani è una rimasticazione spompa e svogliata di cose già fatte, senza uno straccio di arrangiamento e suonato come se mi stessero facendo un favore.  Comunque lo so a memoria e ogni tanto lo risento, perchè trasmette una piacevole atmosfera di rassegnazione e perchè comunque se il tuo imprinting sono stati gli Iron Maiden, senti aria di casa anche quando capita che fanno cagare.
F.T. SKULLCRUSER: La parte giusta sono i Maiden, vero? Ahahah.  Penso che, anche se abbiamo qualcosa in comune, non possiamo convincere uno a scegliere la nostra musica invece che quella dei Maiden, semplicemente perché staremmo parlando di uno che si è appena avvicinato al genere (tutti gli altri hanno sicuramente già tutta la discografia di Steve e co) e, per quanto alcuni dei nostri pezzi siano orecchiabili, indubbiamente questa persona andrebbe su musica più “normale”. Però magari dopo aver ascoltato 10 volte Piece of Mind potrebbe pensare di acquistare un nostro disco. Per me, se lo godrebbe di più in questa maniera.  E sì: Senjutsu è fisso nello stereo e non vedo l’ora di sentire The Parchment dal vivo. (PS: fanculo, Senjutsu è un capolavoro. Lui dice tanto, ma in tempi non sospetti ha dichiarato che il momento migliore del 2022 è stata la partenza di Stratego a Zagabria)
L.C. HELLRAISER: Va beh ma te sei un malato mentale che nega di esserlo.

Sempre sugli Iron Maiden, anche loro entrano… dalla finestra nella composizione degli Hellcrash? Penso al primissimo riff di Evil Executioner, alle parti centrali / soliste di di Raped By Satan, Finit Hic Deo e Demonic Assassination, roba che mi ricorda – scusate l’azzardo – qualcosa dei loro primi album, ovviamente trasfigurata in chiave super evil. L.C. HELLRAISER: Ovviamente sì, tutto quello che ascolti ti influenza anche solo a livello inconscio. Sì, il riffing e i fraseggi dei primi due sono particolarmente compatibili con il nostro stile quindi spessissimo inculiamo roba deliberatamente da lì. Comunque hai sbagliato a farci, queste domande perchè adesso tutta l’intervista ha preso quella piega e parleremo solo di Iron Maiden risultando degli insostenibili autistici di merda.
F.T. SKULLCRUSHER: Potremmo dire che mentre componiamo non ci pensiamo, ma la realtà dei fatti è che sono il nostro gruppo preferito, quello che ascoltiamo di più, quello (oltre ai Baphomet’s Blood) per cui abbiamo fatto più pazzie. Oltre al fatto che se suoni metal sei automaticamente influenzato dai Maiden, per noi è ancora più evidente la cosa. Ci sono passaggi su Demonic Assassinatiön che non sfigurerebbero su un disco dei Maiden, neanche in quelli nuovi. A volte sono citazioni volute, altre volte ce ne rendiamo conto solo dopo aver suonato il pezzo. Però penso che la loro influenza su di noi sia enorme. Non solo nella musica in sè, anche per la linea di pensiero (basta vedere come abbiamo fatto promozione per Demonic Assassinatiön). Piccola curiosità: nella versione originale, alla fine della title track del nostro secondo album l’ultimo verso era preso pari pari da The Parchment (“In a tempest never shaken, age of doom is not mistaken”); lo abbiamo cambiato mentre registravamo, però abbiamo fatto in modo che ci fosse una leggera assonanza.

Miglior disco degli Slayer? Visti i colori di Krvcifix Invertor, immagino Show No Mercy!
L.C. HELLRAISER: Sì, a mio modo di vedere è il disco che rappresenta il metal nella maniera più completa ed esaustiva, non c’è molto da dire. È nella mia top 3 e non credo mi stancherò mai di ascoltarlo, perchè non ha il minimo difetto.
F.T. SKULLCRUSHER: Show No Mercy. Lo metto nella top 3 dei migliori album della storia, non solo degli Slayer (e non solo del metal).

Dall’esterno, si nota una crescita improvvisa nel giro di tre anni. Due album bellissimi, impreziositi da uno split coi maestri Bunker 66. C’è stato un evento, un incontro, un qualcosa che vi ha fatti diventare gli Hellcrash che siete ora?
F.T. SKULLCRUSHER: Semplicemente prima del 2021 non abbiamo fatto praticamente nulla. Non a caso molte persone credono che siamo formati in quell’anno. Del resto, tranne qualche concerto e qualche uscita minore, non avevamo mai registrato un disco vero e proprio. Con Krvcifix Invertör avevamo finalmente qualcosa da poter far ascoltare.
L.C. HELLRAISER: In realtà nel 2016 registrammo in presa diretta quello che avrebbe dovuto essere il nostro primo album, ma non ci piacque il risultato quindi non se ne fece nulla. Comunque sì, il grosso delle cose le abbiamo fatte dal 2020/21 in poi.

Intro e outro di Volcanic Outburst possono essere tratte da film dell’orrore. Quali sono i vostri preferiti? L.C. HELLRAISER: Quelle sono un rifacimento esatto dell’intro ed outro del demo black metal di cui parlavo all’inizio.  Per l’horror io prediligo assolutamente quello italiano. Su tutti Phenomena, con cui ero/eravamo abbastanza fissati da ragazzini per varie ed ovvie ragioni, Buio Omega e Antropophagus di D’Amato, La casa dalle finestre che ridono e Zeder di Avati e chiaramente la trilogia della morte del “Fulcione Inevitabile” come direbbe un nostro caro amico. Poi a dire la verità io fin da bambino sono più un cultore delle commediacce, a partire dai film con Bombolo e Tomas Milian, passando per W La Foca fino ad arrivare ai Natale a X dei primi anni 2000, diciamo finchè è durata la coppia Boldi-De Sica.
F.T. SKULLCRUSHER: Io ho iniziato ad ascoltare musica (non dico metal, intendo proprio la musica in generale) grazie alle colonne sonore dei film horror, specialmente quelle dei film di Dario Argento (la prima volta che ho sentito i Maiden è stata durante la visione di Phenomena!). Mi piacciono molto i film su quello stile, hanno qualcosa di più inquietante rispetto agli altri, vuoi per gli effetti pratici fatti male, vuoi per le colonne sonore ecc. Tuttavia non disdegno neanche quelli più recenti. Ad esempio, la canzone Finit Hic Deo parla di Valak, il demone di Conjuring, e metà del testo è basata sul film The Nun. Chiariamoci: è una porcheria quel film, però alcune frasi erano interessanti. Diciamo che l’ho un po’ reinventato. D’altronde, se avessi dovuto parlare del “vero” Valak avrei dovuto scrivere di un bambino che cavalca serpenti: preferisco la suora blasfema alta 3 metri!

Che differenze ci sono, a livello di composizione dei brani, rispetto al passato? Vi sentite più maturi? Io ci sento più speed metal e più Venom!
L.C. HELLRAISER: Direi nessuna, semplicemente abbiamo imparato a scrivere i pezzi e affinato la formula. Poi mi potrai dire che adesso ci dilunghiamo di più, ma i riff son quelli, non è che ci siamo messi a fare cose strane; se senti i tre pezzi del primo demo, ti accorgi che in versione molto grezza ed embrionale c’erano già tutti gli elementi che compongono il nostro suono di oggi.  Personalmente non ho cambiato di una virgola il modo in cui scrivo, ad esempio Okkvlthammer la sento molto vicina alle prime cose che abbiamo fatto.
F.T. SKULLCRUSHER: Ah, i bei tempi in cui le nostre canzoni avevano un riff, una strofa e un ritornello! Adesso quando componiamo vengono fuori 40 cambi di tempo, 20 riff diversi nel giro di un minuto, parti che non si ripetono mai e via dicendo. Era più facile prima ahahah! Però ci divertiamo molto di più ora e credo sia oggettivo che la qualità sia molto più alta. Magari ci vuole un po’ più di tempo per assimilare le nuove canzoni, vista la quantità di idee presente (per il nostro genere, si intende), però penso che il risultato finale sia decisamente godibile. D’altronde, anche i Venom, per quanto tutti dicono che non sapessero suonare, avevano composizioni molto articolate, anche nei pezzi più brevi.

Anche i suoni mi sembrano diversi. Come avete lavorato a questi fini e a chi vi siete rivolti?
F.T. SKULLCRUSHER: Abbiamo il nostro produttore di fiducia. Lo conosciamo, è nostro amico, sa cosa vogliamo e come consigliarci. Non abbiamo fatto niente di diverso rispetto a Krvcifix Invertör, dal punto di vista delle registrazioni. A tutto il resto invece ci siamo approcciati in maniera completamente differente. Siamo entrati in studio per registrare Demonic Assassinatiön dopo aver provato i pezzi allo sfinimento, mentre per il primo disco (causa anche pandemia) ci siamo trovati a registrare con le idee abbastanza confuse. Per fare un confronto, da quando abbiamo registrato la prima di nota di Krvcifix Invertör a quando avevamo il prodotto finito è passato poco più di un mese; per questo disco, invece, ci abbiamo impiegato due mesi solo per la batteria (ovviamente non tutti i giorni o ci saremmo sparati ahah!). I suoni sono oggettivamente migliori su quest’ultimo album perché potevamo fisicamente andare ad ascoltare il mix/master. Nel 2020 invece eravamo in lockdown, per cui era tutto un “manda questo, ascolta questo, cerca di spiegare cosa andrebbe cambiato, aspetta che mandi il file corretto” e via così. Questa volta è stato tutto molto più facile.
L.C. HELLRAISER: Poi la cosa importante per noi è che con lui possiamo fare un po’ come cazzo ci pare.
Per come siamo fatti noi, andare in uno studio dove si fanno le cose in maniera professionale sarebbe un incubo, con lui invece a volte andiamo in studio a bere birre, parliamo di cazzate per due ore e poi magari ci viene voglia di lavorare su qualcosa.

Siete dei discepoli dell’umlaut. Cos’è per voi? Tributo immortale ai Motorhead?
L.C. HELLRAISER:  Chiaro. Poi abbiamo deciso che è diventato un po’ un nostro clichè, come i titoli di due parole, e qualcuno che viene decapitato in copertina.
F.T. SKULLCRUSHER:
Ovviamente.

I magici Miscreance mi hanno detto, nell’intervista di qualche mese fa: “Siamo probabilmente il gruppo più ecologico al mondo dato che spesso abbiamo riciclato riff che avevamo deciso di non utilizzare o che avevamo momentaneamente scartato! Comunque quando decidiamo di non includere qualche idea o riff nell’immediato poi ciclicamente può tornare e magari essere finalmente utilizzata/o, è una cosa che succede abbastanza frequentemente”. Avete un approccio simile?
F.T. SKULLCRUSHER: Sì, anche noi facciamo così. Il ritornello di Volcanic Outburst era parte di un pezzo che avevamo scritto anni fa, The Rise of The Sulphur Lord. Il pre ritornello di Serpent Skullfuck era il pre ritornello di una canzone chiamata Blasphemous Hellraiser. A volte riutilizziamo queste parti consapevolmente, altre volte invece notiamo che abbiamo saccheggiato una vecchia canzone dopo mesi!
L.C. HELLRAISER: Sì succede spessissimo, anche perchè il fatto che sia roba vecchia ti permette di trattarla con più distacco e a volte migliorare delle cose, che è un approccio che cerchiamo di avere anche con i pezzi nuovi, difficilmente la prima versione di un pezzo è quella che poi finisce sul disco.

Curiosamente anche voi avete iniziato, come i Miscreance, con Red Wine Rites Records. Una label piccola ma con fiuto eccellente per  i grandi gruppi! Ecco, che differenza c’è secondo voi tra il rapportarsi a quella o a Dying Victims, che a livello europeo è al  top per il vostro genere?
F.T. SKULLCRUSHER: La differenza sostanziale (e probabilmente l’unica) è che con la Red Wine, essendo una realtà più piccola, potevamo fare come ci pareva. Abbiamo deciso noi la data di annuncio del disco di debutto, abbiamo deciso noi la data di uscita. Con la Dying Victims le cose sono ovviamente più professionali, anche perché rilascia un sacco di album al mese. Però, tranne questo, non credo ci sia altro. Non ci impone di cambiare pezzi, testi o che altro.
L.C. HELLRAISER: Ne approfittiamo per salutare il desaparecido Molteni, se ci sei batti un colpo!

Che vuol dire, secondo voi, che un album speed metal è registrato bene o registrato male? L.C. HELLRAISER: È un po’ difficile da dire,  perchè così come stilisticamente i gruppi che definiamo speed metal poi alla fine suonavano ognuno una cosa diversa, anche i dischi erano registrati in maniera un po’ estemporanea, non è che ci fosse uno standard.
Cioè io ho un idea di come voglio che suoni la chitarra individualmente, ma poi quando ti trovi lì e devi fare il mix devi tenere in considerazione anche tutto il resto. I due dischi con i suoni singolarmente più assurdi di sempre per me sono Obsessed by Cruelty versione Steamhammer (per la chitarra più croccante della storia) e Infernal Overkill ( la batteria è impagabile). Poi amo alla follia anche il suono completamente sbagasciato di dischi tipo Executioner – In The Name of Metal, Vectom – Speed Revolution, Renegade – Total ArmageddonDeliverance – Devil’s Meat, tutta roba da malati mentali tipo il sottoscritto.
F.T. SKULLCRUSHER: Per i miei gusti, deve avere quel sound “tagliagole”. Non saprei spiegarlo meglio, anche perché non è una cosa riconducibile soltanto ad un tipo di suono. Per il resto, che sia registrato in un garage o in uno studio da 400.000 euro non mi fa differenza.

Anagraficamente siete tutti under 30. Come vi trovate a rapportarvi con musicisti grandiosi di un’altra generazione? Penso ai Bunker 66 o ai Barbarian. F.T. SKULLCRUSHER: Posso dire che spesso parlando con queste persone non si fa nemmeno caso all’età. Certo, ovviamente sentire aneddoti di anni in cui noi eravamo in prima elementare fa un certo effetto, però a parte questo non c’è niente di diverso dal parlare con un coetaneo. Anche perché ormai, seppure siamo tra i più giovani, non vediamo molte band ancora più giovani di noi, almeno nel genere che facciamo.
L.C. HELLRAISER: Eravamo a pranzo con i Bunker 66 il giorno dopo il concerto di Finale Ligure l’anno scorso, arriva il cameriere a chiederci come fosse l’amaro che ci aveva offerto e mentre noi rispondiamo all’unisono “porco dio!” annuendo in segno di approvazione, loro se ne escono con “GRADEVOLISSIMO!”. Detto così è un aneddoto inutile, ma in quel momento stavamo soffocando dal ridere.

Fate canzoni anche piuttosto lunghe per il genere, arrivando più volte sopra i cinque o sei minuti, fino ai 7.45 minuti di Demonic Assassinatiön, un po’ la vostra Hallowed Be Thy Name. Qual è il segreto per non rompere le scatole a chi ascolta?
L.C. HELLRAISER: I pezzi lunghi sono sempre stati una mia fissazione, ho sempre voluto fare una nostra At War With Satan, e con Mephistopheles e Demonic Assassination ci sono riuscito direi. Se hai i riff e le idee, puoi fare anche pezzi di 10 minuti e non rompi di sicuro i coglioni.
F.T. SKULLCRUSHER: Penso che il “segreto” sia avere un’idea di dove si vuole arrivare con quella canzone. Princess of the Dawn degli Accept dura 6 minuti, ed è tutta basata su un accordo. Discorso simile per The Butcher and Fast Eddy dei Rose Tattoo. Non importa quanti riff o cambi tempo ci sono, basta che il pezzo abbia una direzione precisa. Demonic Assassinatiön racconta una storia, per cui la musica è al servizio del testo.

Anche dal punto di vista dei testi siete classici, ma con qualche citazione letteraria (ad esempio vi piace parecchio il Faust, avete poi inserito un titolo in latino nel nuovo album). Non è un po’ un luogo comune associare l’ignoranza (concettuale e strumentale) al vostro genere? Certo, vi dilettate comunque con figure veramente simpatiche: vorrei ricordare con affetto l’eiaculazione dei pipistrelli, i ratti con l’aids e via dicendo. L.C. HELLRAISER: Sì, con Mephistopheles ero partito con l’idea di fare una cosa più o meno attinente all’opera di Goethe -che io ovviamente non ho letto perchè non leggo neanche la Gazzetta dello Sport- quindi l’ho buttata in caciara come al solito. Il titolo in latino ci piaceva infilarlo in mezzo, una cosa un po’ tipo In Nomine Satanas dei Venom, ma non è che abbiamo fatto il liceo classico, abbiamo fatto le serali e ci hanno cacciato perchè ci siamo scopati la professoressa.
F.T. SKULLCRUSHER: Il titolo in latino lo abbiamo messo solo perché si tratta della scritta presente su una porta nel film The Nun. Ed è pure sbagliato ahah!  Dal punto di vista dei testi penso che questo secondo album sia molto più ispirato rispetto al precedente. Ci abbiamo dato molto più peso.

Le vostre copertine sono da antologia del ban da ogni social esistente su questo pianeta e per questo ho estrema paura nel pubblicarle in giro per questa pagina o sui social. Che rapporto avete con le sospensioni degli account di Facebook o Instagram? L.C. HELLRAISER: La pagina non ce l’hanno mai sospesa in realtà, il mio account personale diverse volte per motivi di eccessivo turpiloquio o eccessivo Mussolini.
F.T. SKULLCRUSHER: Veniamo bannati ogni due per tre, ma non per le copertine o altro (sarebbe quasi comprensibile). L’ultimo mio ban, ad esempio, l’ho ricevuto per aver scritto “Sono un idiota!”. L’algoritmo mi ha bloccato per bullismo… nei miei confronti. Penso basti dire questo.

Tom Angelripper ha compiuto da poco sessant’anni. Come arriverete alla sua età, se ci arriverete? Con una fronte alla Cronos?
L.C. HELLRAISER: Siamo ancora tutti in tempo per entrare nel Club 27 e personalmente spero di esalare l’ultimo respiro dopo aver pippato dal culo di una bagascia dell’est su uno yacht alle Cayman.
Tanto obiettivamente che cazzo ce ne frega di arrivare a sessant’anni, ci ha sempre fatto schifo campare da giovani, figurati da vecchi. Poi ti risparmi un sacco di scocciature e diti nel culo per controllare la prostata, quindi mi sa che conviene.
F.T. SKULLCRUSHER: Io sono già a buon punto per la fronte. Ma tendenzialmente speriamo di non arrivare ai 60 anni. Forse nemmeno 50.

Avete suonato in Romania, Repubblica Ceca, Portogallo, ma anche in Calabria e Sicilia. Come avete fatto? C’entra la Black Flame Productions di uno di voi? L.C. HELLRAISER: Un misto di botte di culo e amici degli amici che ci hanno tirato dentro.
Poi siamo capitati in un periodo in cui tanti gruppi magari erano ancora in “pausa” quindi l’anno scorso eravamo un po’ dappertutto. Black Flame Productions (di cui usiamo il logo e la mail esclusivamente per darci un tono) è solo un’etichetta fittizia che mi ero inventato per fare uscire due miei side project che per ora non ho ancora nemmeno iniziato, data la mia proverbiale indolenza.
F.T. SKULLCRUSHER: Abbiamo fatto alla vecchia maniera: parlando con i gestori dei locali/festivals. Non abbiamo un’agenzia perché non possiamo permettercela, per cui l’unico modo che abbiamo per suonare in giro è chiedere direttamente a chi di dovere. Spoiler: non funziona quasi mai.

Avete detto che suonate da ubriachi, ma per fortuna ci sono i video che testimoniano la vostra resa. Avete mai fatto figure di merda?
L.C. HELLRAISER: Ti dirò, io suono meglio da sbronzo, sono più sciolto. Il più delle volte appena scendiamo dal palco ci diciamo fra noi -diocane se abbiamo fatto cagare stasera-, poi un secondo dopo viene la gente e ci dice che siamo stati i migliori della serata. A noi fa piacere perchè siamo abituati a sentirci dire che siamo dei cazzoni, la conseguenza è che non abbiamo ancora capito se siamo dei geni o siamo degli stronzi.
F.T. SKULLCRUSHER: Non saprei manco da dove iniziare. Moltissime volte mi si è staccato il cavo mentre suonavo, una volta sono caduto sul palco e così via. E sto parlando dei concerti che mi ricordo, di molti non ho memoria ahah. La cosa che succede più frequentemente è che qualcuno di noi sbaglia una parte di un pezzo, facendo andare in casino tutti gli altri. Fortunatamente riusciamo sempre a cavarcela e pochi notano gli errori.

Mi sono imbattuto nella fantastica playlist da viaggio del vostro Frank  in cui accanto a classici immortali del rock ci sono alcune chicche. La ascoltate con gli Hellcrash nei vostri tour? E soprattutto rivendicate Bryan Adams e Kid Rock?
L.C. HELLRAISER: Non so nemmeno chi cazzo siano, quella playlist la mette quando facciamo le grigliate, ma quando facciamo le grigliate io sono ubriaco già dal pomeriggio, sicchè…
F.T. SKULLCRUSHER: Intanto scopro ora che le playlist sono visibili a tutti ahah! Comunque no, nessuno di noi ha una macchina così tecnologica da aver il cavo jack o il bluetooth. Quella playlist la uso con dei miei amici quando dobbiamo mettere qualcosa che piaccia a tutti. Di solito quando dobbiamo andare in giro con la band ci portiamo dietro Virtual XI, Senjutsu, Book of Souls, Seven Churches e Riders of Doom. A volte anche un disco di De Gregori che non so nemmeno come si chiama ma c’è Generale.
L.C. HELLRAISER: Lo so che per voi sentire nominare Riders of Doom e Virtual XI nella stessa frase fa un effetto strano, ma questa è un po’ la nostra vita.

Tornando seri, o forse no: la playlist comincia con una canzone di Tu la conosci Claudia. Vi rivedete in questa scena? Siete un po’ gli Aldo, Giovanni e Giacomo dello speed/black metal italiano? L.C. HELLRAISER: Lo specialist di Aldo Giovanni e Giacomo è lui, ti risponde lui.
F.T. SKULLCRUSHER: Beh, in effetti se non ricordo male quella canzone parte quando loro si svegliano dopo aver dormito in macchina in un parcheggio, con un tizio che li guarda male. È una cosa che succede molto spesso anche a noi, specialmente la mattina dopo i concerti.

Teniamoci sull’attualità. I Grima hanno annullato la data italiana. Sticazzi dei Grima, direte voi, ma vorrei un vostro commento sulle motivazioni. Qui il post dei Grima e qua la risposta di uno dei musicisti, vicino agli organizzatori, con tutta probabilità. L.C. HELLRAISER: Guarda, te lo dico onestamente, queste vicende mi appassionano molto poco. Ora, io non so nemmeno chi cazzo siano questi qui, però così a naso vedendo le foto con quelle maschere da mongoloidi mi fanno sicuramente cagare, e per me il problema è tutto lì.
Poi indubbiamente se è andata come è scritto lì si sono pure comportati da ladri di galline, però alla fine della fiera ci hanno perso solo loro, quindi sticazzi.
F.T. SKULLCRUSHER: Ti dirò la verità: non ho idea di chi siano. Ho solo letto il nome un paio di volte sui socials e basta. Non è il mio genere.  Detto questo, secondo me è impossibile sapere dove sta la verità in questi casi. Magari se seguissi la band potrei sbilanciarmi, ma non so nulla. Ci sono band che si comportano da rockstar e promoters che ti scagano (termine tecnico) alla prima difficoltà. Non ho idea di chi sia la colpa qui, visto che ovviamente le due versioni portano acqua al proprio mulino. Essenzialmente, non me ne frega un cazzo.

Che pensate di pratiche infami come mettere prezzi assurdi ai banchetti dei concerti? Questi sono i Gojira, ad esempio. L.C. HELLRAISER: Beh se ti piacciono certi gruppi agghiaccianti di pagare una felpa 50€ un po’ te lo meriti. Poi se si possono permettere di farlo, buon per loro, l’occasione fa l’uomo ladro come si suol dire.  A me, giustamente, sputerebbero in un occhio. Ma ripeto, l’unica cosa che definisco “pratica infame” per gruppi di quel tipo è il fatto che continuino a suonare, cazzo vuoi che me ne freghi del loro merch. Senza contare che,tralasciando questo caso specifico e che per quanto mi riguarda quelli lì dovrebbero andare a zappare, ormai  non è raro che le venue si inculino una parte dell’incasso, nessuno ti regala nulla e i costi per sostenere un tour anche piccolo stanno diventando esorbitanti; io prima di mettere in croce le band ci ragionerei un attimo.
F.T. SKULLCRUSHER: Sarò stronzo, ma non ci vedo niente di male. Nessuno mi obbliga ad acquistare il merch. Se qualcuno vende magliette a 40 euro e le vende, buon per lui. Vista la situazione credo sia normale che le band, specie quelle della stazza dei Gojira, cerchino in tutti i modi di massimizzare i guadagni. Voglio dire, sarei un buffone a dire che non si dovrebbe fare, perché sono il primo che ai concerti dei Maiden spende 80 euro per due magliette, e loro non ne hanno certo bisogno (certo, trovami un altro gruppo che ha un immaginario simile). Però se c’è la domanda non vedo dove stia il problema. Certamente ci sarà chi dice “Eh ma al concerto di Tizio le magliette venivano 10 euro, l’underground è meglio”, però bisogna anche capire che probabilmente Tizio non campa sul merch e non ha sicuramente le spese di un tour come quello dei Gojira. Ripeto: nessuno obbliga nessuno a comprare quelle cose. Per come la vedo io, si possono anche considerare donazioni alla band.

Se qualcuno volesse offendervi, cosa vi dovrebbe dire? È stato già fatto, forse, in qualche commento/recensione online? L.C. HELLRAISER:
Basta offenderci in maniera convenzionale. Sono permaloso come Claudio Villa e accetto le critiche come Richard Benson a Rock Machine.
F.T. SKULLCRUSHER: A parte un noto personaggio del panorama metal italiano (che, ad onor del vero, speravamo ci insultasse un giorno), devo dire che non ho mai letto o sentito niente di negativo su di noi. Sì, magari qualcuno ci liquida dicendo “sono i cloni dei Venom”, cosa che non credo sia totalmente esatta, però niente di più. Forse non siamo ancora abbastanza famosi da avere degli haters.

I Bulldozer hanno scritto The Derby con riferimenti al Milan e hanno dedicato una canzone alla storica Ilona Staller. Voi siete affezionati a squadre di calcio o personaggi chiave della nostra cultura, tanto da dedicar loro brani come quelli sopra menzionati?
L.C. HELLRAISER: Non sono calciofilo, ma mi piacerebbe, perchè quando la  gente mi attacca i pipponi sul pallone vorrei essere in grado di contribuire alla conversazione invece di annuire e basta. In passato abbiamo fatto pezzi su zoccole generiche, ma mai su zoccole specifiche.
F.T. SKULLCRUSHER: Non so niente di calcio. Ma 0 proprio. Al massimo guardo i mondiali quando gioca l’Italia solo per ubriacarmi in caso di vittoria (o sconfitta!). Però non credo di aver mai visto più di 10 minuti di una partita, in assenza di alcol. Non so se si può considerare un personaggio chiave della nostra cultura, ma Demonic Assassinatiön parla, in breve, di un tizio, Antonio Ghiozzi, che si è cagato addosso dopo aver visto il diavolo. Il testo è un po’ più romanzato, però ecco, forse questo è il caso in cui siamo andati più vicini a parlare di qualcuno che non fosse Satana o un suo collega.

Oramai non siete più una band che fa solo concertini vicino casa. Che consiglio vi sentite di dare a chi invece è ancora nel limbo delle local band? L.C. HELLRAISER: Mah in realtà pure noi siamo abbastanza in alto mare per adesso, come ti ho detto in molte situazioni abbiamo avuto culo.
Più che altro, lasciando perdere noi e facendo un discorso più generale, io vedo in giro band ottime che a mio avviso stanno raccogliendo molto meno di quello che meritano, a fronte di scassature di minchia e costi sempre più alti. Perchè magari 10/15 anni fa c’era più “giro”, la situazione economica era vagamente migliore dell’abisso in cui siamo ora, quindi c’erano più gruppi, più serate e più interesse da parte di tutti; se consideri che già all’epoca c’era la gente che si lamentava delle stesse cose, significa che adesso siamo proprio sottozero. Infatti la mia preoccupazione è: viste queste premesse, quanto può durare ancora? Quanti altri imbecilli come noi avranno voglia di mandare avanti un gruppo sapendo che devi dare 100 per ottenere 10? Perchè un conto è avere 17 anni e fare il gruppo per andare in giro a ubriacarsi e a rovesciare i cassonetti, altro conto è spendere un sacco di soldi e vedere che il più delle volte è un miracolo se vai a pari. Poi qualcuno mi dirà – eh ma la passione…- , ma se un gruppo ( in generale eh, non dico noi) ha un piglio professionale, ha un seguito consistente e funziona, ma perchè cazzo dovrebbe accontentarsi di una pacca sulla spalla? Te ci puoi avere tutta la passione che vuoi , ma con questo sistema voglio vederti a non romperti il cazzo dopo un po’. Infatti ci sono sempre meno gruppi e meno gente, fate voi.
F.T. SKULLCRUSHER: Siamo anche noi in quel limbo. Trovare date, nonostante il “successo” che abbiamo adesso, è sempre difficile. In 10 anni abbiamo suonato in posti come la Repubblica Ceca o in Sicilia, ma non siamo mai riusciti a fare una data in Lombardia, ad esempio. E non ci riusciamo neanche ora, vuoi un po’ per mancanza di locali, vuoi un po’ per impossibilità nostra in alcuni casi. Ancora oggi, dopo 10 anni, dobbiamo scrivere messaggi ai gestori dei locali, messaggi che spesso e volentieri non ricevono nemmeno una risposta. E non siamo i primi arrivati. Posso solo immaginare quanto sia difficile per una band al suo primo concerto trovare spazi dove esibirsi (senza scendere troppo a compromessi, almeno).

A proposito delle vicinanze di casa, siete liguri e non avete mai suonato con illustri conterranei come i Necrodeath? Li avete mai conosciuti di persona? L.C. HELLRAISER: Suonano poco in zona, però quando capita è sempre un piacere perchè dal vivo tengono sempre botta, anche se sarebbe bene che suonassero più roba dai primi due ahahah.
F.T. SKULLCRUSHER: Li abbiamo visti suonare un paio di volte, ci incontriamo ogni tanto per strada ma no, non abbiamo mai suonato insieme.

Qual è il modo migliore per venire al release party del vostro nuovo album, il 25 marzo? Suonerete a Genova con Barbarian e Loculo, mica cazzi. Dresscode richiesto? L.C. HELLRAISER: Il modo migliore è venire già ubriachi e poi continuare a bere sul posto.
F.T. SKULLCRUSHER: Venite come cazzo vi pare ma venite! A parte noi, Barbarian e Loculo sono uno spettacolo, e serate così a Genova ce ne sono davvero poche. Venite, ubriacatevi e rimanete a fare casino fino all’alba!

Vi chiedo di fare un appello ai Baphomet’s Blood affinché possano tornare a deliziarci. L.C. HELLRAISER: Noi non aspettiamo altro perchè questi quattro anni senza fare 300 km per scolarsi una bottiglia di whisky, perdere la voce con i Baphomet’s Blood e poi morire sul marciapiede sono stati difficili.
F.T. SKULLCRUSHER: Lo faccio già ogni sera ahah! Il mondo, specialmente l’Italia, ha bisogno del ritorno dei Baphomet’s Blood.

Che disco farete nel 2033, nel vostro ventennale? Qualche anticipazione e ci salutiamo. L.C. HELLRAISER: Spero un disco postumo.
Per ora abbiamo 3 date confermate: Sabato 25 Marzo all’Angelo Azzurro di Genova con Barbarian e Loculo, Sabato 8 Aprile al Defrag di Roma con Last Rebels e Dethroner, infine Venerdì 21 Aprile al Beer Nest di Finale Ligure con gli Stealth. Poi per ora basta perchè evidentemente quest’anno non ci si incula più nessuno. Comunque se la situazione resta questa ne approfitteremo per cominciare ad abbozzare il terzo album.
F.T. SKULLCRUSHER: Intanto vediamo di arrivarci al ventennale!  Sul disco non ne ho idea (in compenso abbiamo già il titolo e i temi dei prossimi due!), ma in pieno stile Maiden sono abbastanza sicuro che il tour sarà un misto tra il nuovo album e Demonic Assassinatiön (visto che quest’anno di suonare in giro non se ne parla perché siamo un gruppo di terza fascia). The Demonic Past Töur suona bene!
L.C. HELLRAISER: Vedi doveva essere un’ intervista seria invece abbiamo fatto un casino come sempre.

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