Intervista agli Stige

Chi non muore si rivede! O meglio, si rilegge. L’avevo detto quando Blog Thrower ha riaperto: nessuna fretta, nessuna scadenza, nessun impiccio. Sono lieto di presentarvi una lunga intervista agli irriducibili Stige. Conosciuti a un vecchio Agglutination di quasi quindici anni fa, i pugliesi sono un grande esempio di gente che se ne frega altamente degli orpelli e dà peso solo alla sostanza. C’è da rendere omaggio a un nuovo gran bel disco di purissimo death metal e a una carriera piuttosto lunga da analizzare insieme. Ho sentito con enorme piacere Peppone (batterista e fondatore) e Stefano (chitarrista). Più avanti farò riferimento a qualche intervista rilasciata altrove, vi lascio i link.


The Old Blood intervista
https://youtu.be/iJ3YDsArvJA?si=paGOMjHgGz3ewfRb

Sons of flies intervista
https://christianmontagna.blogspot.com/2019/04/stige-come-curarsi-dal-male-quotidiano.html?m=1

RaMIMB intervista
https://www.rockandmetalinmyblood.com/interviste/peppone-stige/63/


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Bentornati, Stige! A fine 2023 avete pubblicato Medit8ragemen: Detouchmath su cd. Come sono nati i pezzi? Totalmente nuovi oppure nascono da idee che tenevate da parte, anche figlie dell’ispirazione dei (tanti) ex membri del gruppo? [Peppone] Salutoni a te e agli appassionati che seguono Blog Thrower. I brani del nuovo album sono frutto delle idee nate tra me e il nostro chitarrista Stefano nel periodo COVID, nel 2021 principalmente, che ci ha molto ispirato, oltre ad altri mega trip mentali con vari problemi personali e simili da parte di entrambi che ci ha portato a chiudere il cerchio dei nove brani a metà 2022 e quindi decidere di registrare il definitivamente il nuovo album, che ha visto la sua nascita nel dicembre del 2023. Quindi tutto materiale fresco e non datato con nessuna idea appartenente a componenti del passato, il vecchio cassetto è completamente vuoto.

Sulla carta avere Enzo (ex Assaulter) poteva far pensare a qualche dose maggiore di thrash metal. Ma secondo me non è proprio così. Il suo stile vocale come si è amalgamato alla vostra musica? [Peppone] L’ingresso di Enzo nella band è avvenuto con il disco totalmente pronto e registrato, quindi non c’è stata alcuna influenza come ben puoi capire, visto che alla voce c’era Antonio. Poi ci sono stati dei problemi con lui che erano complicati da risolvere e purtroppo abbiamo deciso di cambiare cantante. Abbiamo proposto l’ingresso a Enzo, ci ha pensato qualche giorno e nel giro 3/4 mesi ha preparato tutto in maniera libera e impeccabile. Paradossalmente alcuni amici ci hanno detto che per questi brani ci azzecca decisamente meglio il suo stile di voce e l’abbiamo pensato anche noi ascoltando sempre più il risultato finale, perché ci siamo accorti che involontariamente è decisamente più vario questo disco rispetto a Spekuldeathstroy.

Vi siete confrontati con altri musicisti della scena pugliese nella creazione del disco? O eravate totalmente concentrati su voi stessi? [Peppone] No no, non  c’è stato nessun confronto con altri musicisti della scena metal pugliese, i brani sono stati creati da me e Stefano, il nostro chitarrista. Ma abbiamo avuto due ospiti con la loro voce su tre brani, come backing vocals: Mike Tarantino, voce storica dei Natron su Until Death Kill Us e Bleah Blah Blah Bleah (c’è anche un videoclip di questo brano) e della talentuosa Alessia Cervellera su Mournful human profits (projects).

Qual è il pezzo del nuovo album a cui siete più affezionati? [Peppone] Per quanto mi riguarda, non so dirti il brano che preferisco del disco. Quando proviamo o facciamo live vado  totalmente in perdizione per tutti. Forse una mollica in più per Blah Blah Blah Bleah proprio per la questione prove/live mi faccio prendere  dall’adrenalina e dalla perdizione maggiore, con conseguenti bestemmie degli altri perché la velocizzo più del solito. Stefano può darti conferma e magari vediamo cosa lui dice del brano che preferisce. /// [Stefano] Per quanto mi riguarda, ho due brani che preferisco: Guru e I Fell Down the Stairs. Li prediligo perché ho un debole per i brani un pochino più tecnici.

Dal punto di vista dei testi, insistete molto sul versante della denuncia sociale. Secondo voi è giusto che per molti questa non sia solo musica, ma qualcosa di molto più profondo e potente?  [Peppone] Le tematiche sociali sono ciò che preferisco e preferiamo da sempre affrontare ed è qualcosa di estremamente profondo per noi.

Mi spiegate la copertina che avete scelto per Medit8ragemen? [Peppone] La copertina (e non solo) è stata realizzata come per Spekuldeathstroy da Franca Vecchio, che ha avuto piena libertà nel realizzarla in base a ciò che le ho detto e rispetto all’idea che avevo. C’è un miscuglio di varie cose dove lasciamo la libera interpretazione agli appassionati, a chi ci segue, da abbinare al titolo dell’album. Enigmista ahahah!



E poi qualche pensiero sparso sull’intelligenza artificiale: siete favorevoli all’uso nella musica e nelle arti in generale? [Peppone] Dal mio punto di vista odio totale,l’arte in generale deve partire sempre dalle cazzo di emotività interiori, che siano positive o negative. L’I.A. da questo punto di vista è un demolitore di emozioni. La usassero per altro. ///  [Stefano] Per quanto mi riguarda, mi lascia molto perplesso l’utilizzo in musica e nelle arti in generale, non sono d’accordo. Per l’utilizzo in scopi scientifici invece sono favorevole.

Nell’intervista a Rock and metal in my blood, uscita nel lontano 2011, hai dato un quadro delle anime degli Stige, i cui membri non ascoltano assolutamente solo death metal. Oggi la situazione com’è? Sempre molto variegata? [Peppone] Anche ora è molto variegata. In ognuno di noi ci sono gusti che vanno oltre l’heavy metal in generale: punk hardcore, hip hop, grunge, stoner, glam, dark, ecc…

Nell’intervista a Son of flies Peppone ha detto che i cambi di formazione hanno rallentato la creazione di Spekuldeathstroy. Il nuovo album invece è uscito prima e soprattutto la formazione è invariata. Vi sentite un gruppo solido? O ci sono ogni tanto delle sane litigate? [Peppone] Delle sane discussioni ci sono, ma non si sfocia mai nel litigio, cerchiamo di trovare sempre un equilibrio e un  giusto compromesso per qualsiasi cosa. C’è chiarezza massima e rispetto. I compiti vengono svolti per bene anche a distanza a prescindere dal faccia a faccia in sala prove. /// [Stefano] Al momento regna una buona armonia nella band e andando a memoria non ci sono mai stati grandi tensioni. Abbiamo una certa età ed esperienza che ci porta a mettere a posto qualsiasi cosa con la giusta maturità.


Sempre a Cristian Montagna, nell’intervista menzionata prima, avete detto che la speculazione letale di Spekuldeathstroy è anche quella che vede come vittime i migranti, trattati come carne da macello o come tema “elettorale” da quasi tutti i politici. Da allora non è cambiato nulla, mi sa. I deboli vengono sempre schiacciati. O sta cambiando qualcosa? [Peppone] Ma sì che ci sono dei cambiamenti, c’è una nuova ventata di freschezza glaciale c’è un nuovo profumo nell’aria, un mix tra insetticida e diserbante prodotto in questo fantastico 1924.

La vostra esperienza con le label, sin da Skarnification, non è stata esaltante, avete detto a Son of flies. Perché questa gente di merda che chiede soldi per pubblicare dischi si definisce etichetta? Per me si tratta di stamperie, praticamente. Avete avuto altri contatti con gente migliore poi? O peggiore? [Peppone] Non ci è mai interessato più di tanto avere a che fare con etichette discografiche, visto che la loro offerta varia tra le briciole e la mazzetta. Ovviamente non sono tutte così, ci saranno di sicuro quelle più serie che magari invece delle briciole ti offrono un bel panino imbottito, ma – ripeto – non ci importa contattarle. Stamparci le copie fisiche non è assolutamente un problema, tanto una spinta o una caduta non ci cambia la vitaccia.

Lo sbaglio più grande che avete fatto in carriera? E la decisione migliore che avete preso, in uno dei tanti incroci che vi sono capitati? [Peppone] Nel bene o nel male tutto ciò che si è fatto è stato formativo per Stige… è una risposta del cazzo probabilmente, ma non c’è uno sbaglio principale o una decisione migliore che emerge in 23 anni di esistenza della band. Anzi, gli errori servono per maturare e per non farne più. Certo, siamo umani e c’è sempre il rischio di inciampare, ma è più difficile che possa ripetersi dopo una determinata esperienza. /// [Stefano] Diciamo che nel mio percorso artistico credo di aver fatto solo qualche errore di valutazione nello scegliere progetti, in particolare cover band, che non sempre mi attraevano, ma che ho accettato più che altro per buone proposte economiche o per la moda del momento. Col senno di poi ritengo che almeno nel contesto artistico occorre pur sempre avere il piacere di fare le cose, indipendentemente dall’eventuale allettante offerta che ti si propone davanti.

Sempre sulla base della vostra esperienza, volete dire qualcosa a chi fonda una band nel 2024? Ci sono giovani interessati al genere? [Peppone] Di suonare qualsiasi genere musicale in primis con estrema, estrema, estrema passione. Ragazzi o ragazze che seguono heavy metal sono sempre di meno, stessa cosa per quanto riguarda la nascita di band con nuove leve. Dalle nostre parti è così. /// [Stefano] Purtroppo ciò che osservo sono molto spesso proposte che più si adattano alla frenesia dell’attuale modo di concepire l’odierno mercato musicale, di cui personalmente spesso fatico a tenere il passo. Non per niente anche l’attuale generazione, cresciuta a pane e social, dove la sintesi e il clamore ad effetto della proposta sono più importanti del gusto e della ricercatezza stessa, sta ritornando sempre più spesso a rispolverare l’old school come linfa vera di ispirazione. Ritengo quindi che le nuove generazioni debbano sempre più tornare ad una creatività essenziale e genuina, senza spirito emulativo e senza artefatti tecnologici più di tanto nelle sale prove di una volta, magari utilizzando solo dopo le moderne piattaforme per produrre un buon singolo ed avere il sufficiente riscontro per poter magari pensare a un futuro album. Più sudore e creatività in sala e meno voglia di stupire a tutti i costi sui social, poi si vedrà il livello di riscontro.



A marzo 2024 avete fatto un concertino a Cosenza con gli “ritornanti” Forgotten Hope.
Come commentate la vostra esibizione e il live in generale? [Peppone] È stato positivo in tutti i sensi, ci siamo divertiti parecchio ed è stato un enorme piacere aver incontrato amici datati che son venuti a supportare la serata, tipo Tato degli Zora  ed aver fatto nuove conoscenze tra il pubblico presente, aver conosciuto la band dei Forgotten Hope, che ha condiviso il concerto, e della giovanissima band di cui purtroppo non ricordo il nome (scusatemi, porca miseria). La nostra esibizione è stata buona, nonostante un imprevisto alla batteria. E ringraziamo Francesco dei Necrospell, l’organizzatore dei concerti al I-Mas Metropolitan, che ci ha voluto, e speriamo di tornare presto ad esibirsi nella Calabria Metal. /// [Stefano] Come già ha detto Peppone, il live è stato molto divertente e ci siamo trovati benissimo sia con le band che con tutto lo staff organizzativo, per cui è stata una bella rimpatriata tra amici. Siamo convinti di aver fatto un buon lavoro sul palco, nell’ottica di un continuo miglioramento.



Peppone, che ricordi conservi degli anni primordiali degli Stige? Ad esempio, perché non mettete su Youtube il vecchio Discrimination Disgust? [Peppone] Sono passati tanti anni da quando ebbe inizio il progetto Stige, i ricordi sono sfocati e le cellule sono invecchiate e bruciacchiate ahahah! Nacque come svago e mi tirò fuori da un periodo durissimo, dalla pappatoia abissale del mio cervello, ossia la scomparsa di mio padre avvenuta l’anno precedente, quindi sono uscito fuori dal limbo grazie a questo riattivarmi, a risuonare ed alla nascita casuale degli Stige. Non era in progetto, ma mi aiutava a stare meglio. E arriviamo fino a questi giorni, con la voglia di andare sempre più avanti. Agli inizi, come ben puoi immaginare, si cercava di capire che cavolo di strada intraprendere e ci sono voluti 6/7 anni per prendere la direzione che attualmente viviamo. Quindi i primi 6/7 anni di vita sono stati di studio totale, con vari vari cambi di formazione. La strada è poi stata tracciata con Marcello Bruno (dal 2004 fino al 2018), chitarrista storico della band, con l’ingresso poi di Marco “Ska” alla voce, Antonio “Pizzettone” al basso e Gigi Novellino alla chitarra, formazione dal 2008 con l’identità definitiva della band.

Riregistrereste i vecchi pezzi di Discrimination Disgust e Vortex con la nuova formazione? O comunque qualche volta li risuonate? [Peppone] Del vecchio Discrimination Disgust, demo CD  dell’immaturità, ma essenziale per il percorso (ecco perché prima ti ho detto che si cercava di capire la strada da intraprendere: bella primissima formazione – fondamentale – nessuno ha voluto continuare e a mostrare un impegno maggiore) non abbiamo mai discusso se metterlo di youtube, valuteremo la cosa. Stiamo risuonando da poco tempo All Under Death, brano di Vortex, riarrangiato da Stefano. C’è stata la proposta di Enzo di riregistrarla in futuro. Una cosa è certa: c’è l’intento di portarla in concerto per il momento. Nulla del genere per Discrimination Disgust, per ora.



Vi ho conosciuti, tempo fa, per essere, assieme agli Zora, che saluto con affetto, tra i più feroci critici del pay to play. Oggi è cambiato qualcosa? O ci stanno sempre dei volponi che credono di far soldi sui musicisti, proponendo di aprire a nomi grossi per somme vergognose? [Peppone] Non so se è cambiato qualcosa da questo punto di vista, penso proprio di no, ahahah! Bisogna chiederlo alle band che alimentano tale scempio perché è con loro che bisogna incazzarsi più che con i volponi che organizzano tali proposte a mazzetta. Se non cadessero in questo teatro delle illusioni non ci sarebbe più il pay to play della minchia. La cosa certa è che noi siamo e saremo sempre e per sempre contro questo sistema ripugnante. Sappiamo che stiamo sui coglioni a molti, ma non ce ne fotte un cazzo.

A proposito, nell’intervista a Son of flies menzioni l’idea di uno split Zora/Stige. FATELO, PER LA MADONNA! [Peppone] Ahahah non ti arrabbiare prima o poi dobbiamo riuscire a fare questo split, riparleremo sicuramente con l’amico Tato per realizzare questo progetto. Tra impegni nostri legati alla realizzazione del nuovo disco ,impegni loro, impegni lavorativi in generale ed altri cazzi non ci siamo riusciti, ma avverrà, puoi starne certo.

Century’s illness, pezzo tratto da Christmorphosis, trattava della depressione. Sentite quel pezzo ancora attuale? Io penso che praticamente tutte le vostre canzoni siano state profetiche e abbiano inquadrato bene lo schifo che ammorba il mondo. [Peppone] Decisamente è attuale e lo sarà sempre. Purtroppo è un fenomeno che avvolge e accarezza brutalmente per vari fattori di questa vitaccia. Per il resto, sai benissimo che trattiamo principalmente tematiche sociali nei nostri testi, ma non siamo profeti: il marciume dell’uomo e della donna nei confronti della natura, degli animali e degli stessi uomini, donne e tutte le sessualità lo si respira quotidianamente. Vedi l’esistenza della guerra, una delle più grandi perversioni.

Gli Stige esistono da oltre vent’anni. Avete mai immaginato una vita senza la band? Cosa sareste stati, musicalmente e personalmente? Ve lo siete mai chiesti? [Peppone] La musica è il miglior antidepressivo, con la giusta overdose di feroce passione. In un periodo volevo mollare tutto per varie difficoltà legate ai cambi di line up, soprattutto quando Marcello stava iniziando ad avere problemi nel poter portare avanti il progetto, visto che con lui abbiamo passato molti anni assieme nella band, come ti ho detto in precedenza, ma mi accorgevo sempre piu che non potevo fare a meno degli Stige. Fortunatamente, con l’ingresso di Valerio al basso e poi di Antonio De Rosa alla voce abbiamo ripreso a carburare, ma di brutto proprio, fino ad arrivare ad oggi con l’ingresso dell’amico Enzo al posto di Antonio. Fino a quando tutti e quattro bruceremo di passione, andremo avanti a rompervi i timpani e chissà se non ci possa essere un clamoroso rientro di Marcello, che a me piacerebbe parecchio, come sanno anche gli altri, ma la vedo complicata. /// [Stefano] Per quanto mi riguarda sono dieci anni abbondanti che faccio parte della band e attualmente gli Stige sono  una piacevole realtà artistica di questo periodo della mia vita. Mi trovo abbastanza bene con i miei compagni di band, per cui al momento vado avanti giorno per giorno senza pormi domande più di tanto sul mio futuro artistico o meno, finchè avrò la possibilità di conciliare il tutto.


Ci sono dei contatti in corso per farvi suonare un po’ in giro? [Peppone] Sì, ci sono dei contatti. Vedremo man mano cosa accadrà. Dall’autunno in poi vogliamo cercare di fare un po’ di più di date in giro sempre in base alle proposte, alle possibilità e agli impegni di tutta la band. Se qualcuno fosse interessato a volerci in concerto, può contattarci sui vari canali social (Facebook e Instagram) o tramite mail peppeeramo@gmail.com

Abbiamo finito. La domanda più difficile di tutte: Beck’s o Peroni? [Peppone] Sei un lazzarone, lo sai benissimo che è decisamente Beck’s e colgo l’occasione di questa difficilissima domande per brindare e ruttare in libertà invitandovi ad ascoltare il nostro nuovo album sulle varie piattaforme digitali. Se volete supportarci con l’ acquisto, soprattutto in copia fisica, potete contattare direttamente noi. Un salutone, Francesco, e chissà se ci si becca in un nostro concerto o in qualche altra occasione e grazie per il coinvolgimento. /// [Stefano] Se devo bere una birra, la mia preferenza cade sull’Heineken. Un saluto anche da parte mia e grazie per questa piacevole intervista.

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