Intervista ai Vision Deprived

Carlo Altobelli è un personaggio che dovete conoscere. Non lo dico tanto per dire, è proprio una presenza di cui non potrete fare a meno nel vostro rapporto con la musica estrema italiana, che siate musicisti o semplici ascoltatori. Dopo un’intervista sul suo Toxic Basement Studio, è il momento di approfondire tutto l’approfondibile di una sua nuovissima creatura estrema, i Vision Deprived. Se le parole scritte non vi bastano, date un ascolto a questa puntata sanremese del podcast SSMQSSM, ossia Si stava meglio quando si stava metal. [F]

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Intervista ai Thulsa Doom

L’avevo scritto anni fa, lo sto ribadendo ora e spero di ripetermi anche in futuro. I Thulsa Doom sono un gruppo fantastico, in vetta alle miei classifiche personali del genere. Death metal della miglior specie. Qualche mese fa è uscito il loro secondo album, A Fate Worse Than Death, per Invictus Productions. Avevo già spremuto a sufficienza i ragazzi romani nel 2019, quindi ripartiamo dall’intervista precedente e immergiamoci in quella nuova. [F]

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Intervista ai Maze of Sothoth

Stessa spiaggia, stesso mare. Stessa label, stessa carneficina. È un po’ la storia della vita dei Maze of Sothoth, cresciuti esponenzialmente con un album che definire cosigliatissimo a tutti, da 0 a 99 anni, è pure poco. Extirpated Light esce a sei anni abbondanti dal suo predecessore, sempre su Everlasting Spew Records. E chi si sarebbe aspettato un sodalizio così solido? Chissà se i ragazzi della band si sarebbero aspettati di essere così in forma dopo tutti questi anni da Soul Demise, ancora accompagnati dall’intelligenza strategica di Giorgio. Andiamo a scoprirlo con le parole di Fabio Marasco, chitarrista e leader dei Maze of Sothoth, e in piccola parte di Cristiano Marchesi, bassista e cantante. [F]

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Il 2022 di Blog Thrower – la versione di [F]

Quanta cazzo di roba è uscita nel 2022? Quanti dischi meravigliosi! Davvero: se mi cancellassero dalla memoria tutte le pubblicazioni delle annate precenti, e mi lasciassero solo quelle cacciate fuori da gennaio ad oggi, non soffrirei chissà quanto. Quindi capite bene che parlare di top 10 sarebbe enormemente ingiusto per quello che ho sentito. Io odio le classifiche, diciamo che è un riassuntone (in ordine sparso) a futura memoria, per il me stesso del 2032 o del 2042. Ovviamente se pensate che io abbia dimenticato qualcosa fatemelo sapere!

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Intervista ai R.O.T.S.W. (Rise Of The Stateless Wolf)

Mi domando quale dovrebbe essere lo scopo di un piccolo blog di campagna, se non quello di far emergere lati inediti della musica che amiamo. Ecco, un latuccio, un laterello, sottile sottile per ora, sono i Rise Of The Stateless Wolf, spesso abbreviati in R.O.T.S.W. Per chi bazzica l’underground, i collegamenti con Heathen Lifecode e Anthropoetics potrebbero essere molteplici. Parola ai misteriosi conponenti, il cui recente secondo lavoro, Year Of The Snake, è davvero una fiammella di ispirazione nel panorama italiano. [F]

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The lost interview with Carcinoid (and a 2022 update)

This one you’re going to read is an old and forgotten interview from the lockdown times. It was, of course, originally meant for Blogthrower, but it came out in times during which the blog’s lifeblood seemed to be running out. Now that the blog lives again, I mentioned this idea to [F] and we decided to exhume this pile of reeking words and oozing paragraphs to let everyone finally enjoy it where it was always meant to be in the first place. As you’ll find out, Carcinoid hasn’t really been stopped by the pandemic… quite the contrary. So we also asked Az (the band’s main guitarist) to let us know what we missed these last few years. Italian version HERE [Zio Salva]

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L’intervista perduta ai Carcinoid (aggiornata al 2022)

Proseguiamo con il flow dello zio Salva e diamo, grazie a lui, il dovuto spazio a un gruppo stupendo. Dal 2018, i Carcinoid hanno pubblicato un ottimo album e qualche split. Complice la maledetta pandemia, non ci fanno sentire roba nuova da due anni. Ma non si demorde affatto. Decripto subito il titolo: questa intervistona conoscitiva, in cui si sviscerano tutte le fondamenta del gruppo australiano, risale al periodo di morte apparente di Blog Thrower, e non ha mai visto la luce su queste sudicissime pagine. Lo zio Salva all’epoca aveva anche trovato un posto alle parole di Az (chitarrista), Jess (bassista) e Josh (cantante), su Disastro Sonoro. Ed eccoci qui. Per evitare che tutto suonasse troppo anacronistico, visto che le risposte risalgono all’inizio del 2020, abbiamo ripreso il discorso con i Carcinoid, che ci hanno cortesemente fornito un aggiornamento della loro situazione attuale. English version HERE [F]

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Interview with Bocc

My first encounter with BOCC was quite random, but I’ve been instantly attracted to the putrid sound and sludgy riffs of A la Forca, right from the first seconds. Their latest record, Dolça Mort en els llims del Rec Comtal hadn’t come out yet, so I just listened to their first two obsessively and decided to support them by buying the digital on Bandcamp. Then chance would have it that a friend of mine asked me to join him in his trip to Barcelona (where BOCC hails from), so I contacted the band to ask if there were any gig of theirs during the days I was there. Sadly they didn’t have any gig planned for that time period, but I was stoked to get invited to go seeing them and meeting them at a rehearsal. Unfortunately they were all sick and had to cancel the rehearsals, but I still managed to go to a punk gig and meet a lot of cool people there. After some time, I noticed that BOCC was going to play together with Carcinoid in Barcelona (which is another amazing death-doom band, which I even interviewed years ago). The flight tickets weren’t so expensive, so I talked about it with a friend I met at the punk gig, and he offered to host me at his place (thanks a lot, mate!) and go to the gig together. So we did! The show was brilliant (of course) and, talking with them afterwards, I found some really nice blokes as well. I’d love to organize a gig with them where I live, together with another band I have in mind, but that’s quite utopistic for now. Doing an interview was the least I could do! Final words, I just want to sincerely thank my dear friend Blogthrower for giving me a platform to further develop my mental illness, Queens of Steel for the same reason (but in spanish!) and for their kindess, and last but not least, Emilio and BOCC for this amazing interview (and the tape)!
Put on a BOCC record (or Corrupted or something…) and enjoy! [ZIO SALVA]

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Intervista ai Bocc

Dicono che l’emozione non ha voce, ma talvolta può essere piuttosto eloquente. Stavolta le cose si sono fatte “grandi” in modo spontaneo. L’intervista qui presente non è mia, di quello stronzone che si firma [F] sotto ai post, ma è farina del sacco dello zio Salva, un amico che già avete imparato a conoscere nella grandiosa intervista che fece ai canadesi Saccage a inizio 2020. Quando gli prende bene, gli prende bene. I Bocc sono una sua scoperta, me li ha infilati nelle orecchie e da lì non sono più usciti. Li ha visti live a Barcellona, con quei marcioni dei Carcinoid, li ha conosciuti di persona ed è rimasto folgorato. Da lì si è pian piano sviluppata l’idea per un’intervista atipica, sin dalla lingua in cui è stata effettuata, per le ragioni che leggerete a breve. Altro elemento che mi riempie di felicità è il testo di questa chiacchierata con Emilio, attuale cantante/chitarrista dei Bocc. È stato pubblicato anche in inglese (qui) e in spagnolo (su Queens of Steel, che ringrazio tantissimo per averci ospitato). [F]

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