Adoro le contraddizioni. Noi stessi siamo contraddizioni e viviamo per giustificarle. O almeno per cercare di farlo. È uno dei motivi per cui amo questi gruppi grindcore che in barba alla musica suonata creano musica con estrema lentezza. I Death Toll 80k erano arrivati al primo full length, l’immenso Harsh Realities, nel 2011, dopo svariati demo. Da allora non li ho più sentiti, scomparsi completamente dal mio radar. Sono andato a controllare su Metal Archives e effettivamente da allora hanno fatto solo uno split.
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Le dimensioni non contano # 2: Anguis Dei, Vhorthax, Malakhim, Obscene, Gort
Anno nuovo, dischetti nuovi. Ne escono tanti, me ne vengono segnalati tanti, ed è difficile scegliere quali fanno al caso mio, al caso nostro. Tanto prima o poi diventerà questo il formato del futuro: lavori di uno o due pezzi, pubblicati digitalmente e poi fisicamente in edizione molto limitata (per noi feticisti). Nessuno compra più un cd di dieci canzoni, figuriamoci uno molto meno capiente. Non c’è più quel significato dietro l’oggetto cd/cassetta, il vinile poi è un caso a parte perché costa di più produrlo, non so se di molto o di poco rispetto agli altri mezzi. La soddisfazione credo però sia di molto maggiore. Vabbè, elucubrazioni a parte, andiamo per la nostra strada. Comprate, comprate, comprate.
Gravetemple – Impassable Fears (Svart Records), 2017
Con chi abbiamo a che fare? Semplicemente con Steve O’Malley dei Sunn O))), il suo compare nei live Oren Ambarchi, Attila Csihar che conoscete meglio di me e Matt Sanders alle percussioni, attivo in millemila gruppi tra cui Destroyer 666 e Hobbs Angel of Death.