Intervista ai Seventh Genocide (post-black metal, Italia)

Prima di quest’intervista va fatta una premessa doverosa: tra me e i Seventh Genocide c’è un certo tipo di rapporto. Ho condiviso il palco in un mini tour italiano, ho assistito varie volte a loro concerti da spettatore, o ancora ci siamo trovati insieme da semplici spettatori ad altri concerti ancora. Insomma, più che un’intervista io la definirei una chiacchierata informale. Ma proprio per questo, visto che ho avuto l’occasione di conoscerli di persona, probabilmente è più facile svelare qualche chicca interessante o raccontare dei dettagli che difficilmente leggereste in interviste canoniche. E ora, tuffiamoci direttamente nel cuore dell’argomento, e andiamo a sentire cosa hanno da dirci i ragazzi in merito [H].

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Seventh Genocide

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Il 2018 di Blog Thrower – la versione entusiasta di [F]

Questa non è una lista dei migliori album del 2018 perché credo che questo lavoretto, tanto morbosamente amato da chi scrive di musica, sia alquanto ingannevole. Meglio chiamare le cose col loro nome: i dischi che mi sono piaciuti di più. Punto. È opportuno inoltre sottolineare che se per qualcuno l’ascolto del metal è stato superficiale, molto probabilmente il “disco dell’annooooo!!!!!” sarà già quello dei Behemoth o dei Judas Priest. Ma va bene così. Questo per dirvi che non voglio darvi solo i nomi caldi, ma anche e soprattutto quelli che mi hanno accompagnato con grande profitto durante i dodici mesi appena trascorsi. Altrimenti la mia lista sarebbe piena di Aborted, Obliteration, Hate Eternal , ma anche Arkhtinn. Funeral Mist, Imperial Triumphant, Sargeist, Ungfell, Kriegsmachine, Ævangelist e Svartidauði. In sostanza: a che serve una carrellata di nomi che già sapete essere imperdibili (perché lo sono, c’è poco da fare), e che avete sicuramente letto già altrove? E poi, sapete, a me non piace fare classifiche.

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