Fingerfood #2 – Cryptic Brood, Book of Sand, Whore of Bethlehem, Extirpation, Epectase, Cherry Cordial

Pensavo fosse più immediato da realizzare, eppure anche Fingerfood richiede un certo impegno. Invece che uscire con rubriche raffazzonate, mi prendo il mio tempo. E pazienza se nel frattempo alcuni obiettivi escono addirittura con l’album intero (vedi Ripped To Shreds, Daeva, Faceless Burial, Vacuous, Bunker 66 e Lucifuge). A me interessano soprattutto quelli che noi over 30 chiamavamo “singoli”. In realtà sono solo anticipazioni del disco intero, perché noi vecchiacci vogliamo l’album, e non delle canzoni sparse. Ma andiamo a bomba sul primo gruppo.

Continua a leggere…

Fingerfood #1 – Thulsa Doom, Majestic Mass, Apotemnophobia, Hagetisse, Antropofagus

La musica è il cibo dell’anima, dicono. E per chi un’anima non ce l’ha? Come la mettiamo? Io ho solo appetito, per dire. Perciò un taglio culinario al blog lo darei volentieri: cominciamo con un nuovo concept. Fingerfood è un termine in voga, che in certi ambienti hanno reso odioso, mentre in altri è sinonimo di vera e propria arte. Io lo reinterpreto come solo un porco selvaggio può fare, sempre in senso metaforico perché il suino le dita non le ha. A quanto ricordo, si parla di… piedini.
E insomma, non si tratta solo di bocconcini, ma di portate lampo per cui vale la pena leccarsi le dita (o i piedini). Anzi, persino spolparsele bene. Come nella mia prima vita blogghettara, cercherò di evitare le cose che reputo brutte o mediocri. Per il solito discorso secondo cui siamo di passaggio su questa landa desolata. Passaggio per giunta fugace. E perdere anche 3 minuti può essere un cazzo di problema. Se vi piace il format, sappiate che ho preso spunto da Extrema Ratio, che esce periodicamente su Aristocrazia Webzine, e da Bones, che era uno dei miei appuntamenti preferiti di Metallized.

Continua a leggere…