So già che i boomer diranno che i giovani d’oggi non sanno cosa fare per farsi notare, anche un videogioco, e la musica? E il sudore? E le corna del rock? E basta, per la madonna. I Megasole (che poi giovanissimi non sono, siamo più o meno coetanei) sono originali e hanno una progettualità precisa che va oltre la routine pigra. Hanno idee chiare anche rispetto ad altri temi, il che me li rende pure simpatici. Oltre che fighi soprattutto. Giocatene e ascoltatene tutti! Lascio la parola agli artefici di tutto ciò: Tommaso Busatto e Carlo Giacomel. [F]
Vi definite ambient crossover duo. Che siate due, almeno in Terra Cognita, mi pare fuori dubbio, ma io sono un metallaro lurido. Mi spiegate, come se doveste spiegarlo a un bambino di 5 anni [cit.] cosa vuol dire ambient crossover? Cosa mischiate? Tra l’altro sui primi due album Megasole non era ancora un duo. Carlo: “Ambient crossover” significa banalmente ambient mescolato con altre cose potenzialmente diverse tra loro. Ce lo siamo un po’ inventato come genere semplicemente perché la sola dicitura “ambient” non sarebbe sufficiente a descrivere tutto quello che c’è in Megasole, ma in linea di massima è corretta, quindi “crossover” è da prendere come una sorta di avvertimento: “facciamo ambient sì, però potresti trovarti all’improvviso un chitarrone che ti sgancia riff in faccia, o delle noisate moleste, o altro ancora” /// Tommaso: Aggiungerei che questo ci permette anche di evitare di porci dei limiti quando componiamo, nel senso che possiamo spaziare nei generi musicali con cui ci sentiamo più in presa bene al momento in cui prepariamo i brani. Pur restando comunque un progetto “che fa ambient”.
Cos’è successo nelle vostre vite prima di Megasole? Il progetto è giovanissimo. Carlo: Ho suonato svariate cose in svariati progetti, alcuni morti giovani, alcuni mai nati, alcuni mai concretizzati, ma fra quelli riusciti mi sento di citarne tre: Spasmo, formazione di stoner psichedelico fondamentalmente morta ma che sporadicamente risorge dalla tomba e con cui sto ultimando le registrazioni di un album; LEEU, gruppo post-rock romantico nello stesso stato del gruppo precedente album compreso; Ø, che sarebbe il mio progetto solista dove tento di togliere quanto più possibile della mia persona dalla musica che faccio, con risultati variegati. /// Tommaso: Beh dal punto di vista delle mie partecipazioni musicali ci sono i qqqØqqq , l’altro mio duo, e Plasst, il mio progetto della domenica. Poi i Ctònio, un progetto molto piu viscerale con cui tutto’ora suono e che mi da molte soddisfazioni. Per il resto in passato ho per lo piu organizzato concerti ed eventi con diversi collettivi, alcuni miei, altri in cui sono andato in prestito, ho sempre cercato di fare la mia parte, seppur piccola, nell’underground nazionale. Ho avuto la fortuna di conoscere moltissima gente in gamba e che mi hanno dato molto.I Megasole per me rappresentano la somma di questi anni di ascolti intensivi e delle mie esperienze finora, o almeno ci provo.
Volendo usare i titoli delle due parti del primo album di Megasole, in modo un po’ marzulliano, la “natura tremenda” è una “bestia infinita”?Carlo: La natura è tremenda per noi uomini che cerchiamo di estendere la nostra morale e le nostre logiche a una cosa che ha logiche proprie e nessuna morale ed è per questo che è una bestia, nell’accezione di “bestia” come di una cosa selvatica e senza controllo, infinita perché la sua bestialità è totalizzante. Spero che questa supercazzola partorita di getto possa soddisfare il Marzullo che è in te. /// Tommaso: Non potrei aggiungere altro.
Musicalmente le due canzoni di Bestia Infinita, che durano esattamente 15 minuti ciascuna, in che rapporto sono? Tommaso: Ho pensato che fare uscire un lavoro del genere che fosse stato fruibile in una mezz’oretta, non di piu, non di meno, sarebbe stato molto piu godibile, quindi direi letteralmente 50/50. inoltre è stato molto pratico da fare entrare nelle c30.
Su Bestia infinita ha messo le mani Aidan Baker. Perché lo avete coinvolto e cosa pensate della sua sterminata discografia? Carlo: Non ero ancora parte di Megasole durante la produzione di Bestia Infinita, ma mi sento comunque di esprimere la mia stima per Aidan Baker, sono un grande fan dei Nadja anche se avrò ascoltato lo zero virgola nulla percento di quello che hanno pubblicato, inoltre fanno dei concerti della madonna (tra l’altro, ad uno dei loro concerti a Marghera anni fa c’eravamo sia io che Tommaso senza conoscerci neanche lontanamente). /// Tommaso: Quando abbiamo aperto ai Nadja coi qqqØqqq nel 2019 ho avuto il piacere di ospitare Aidan e Leah a casa mia per la notte. All’epoca gli avevo messo la pulce nell’orecchio che sarei stato interessato a coinvolgerlo per lavorare ad un mio disco. Ho sempre avuto un occhio di riguardo per gli album di Aidan ed assolutamete una stima ed un rispetto profondo nei suoi confronti, oltre ad essere per me una fonte di ispirazione. I suoi album da solista sono sempre diversi e pieni di contaminazioni.
A primo impatto, il ritmo di Spettri è la cosa che più lo distanzia da Bestia Infinita. Come ti sei approcciato a questi beat che paiono jazz/trip hop ectoplasmatico? Tommaso: L’idea è questa: ogni uscita dei Megasole ha qualche sfumatura in piu di ep in ep, di ep in album e di album in album, vorrei poter dare l’idea di una crescita progressiva addizionando sonorità aggiuntive alle basi “ambient”. Preventivato questo, il resto è venuto da sè quando ho deciso di registrare Spettri.
Definireste pauroso, o quantomeno inquietante, il mood di Spettri? Tommaso: No bro, rilassati e goditelo. Sai cos’è veramente inquietante? Il lavoro salariato.
Non giriamoci intorno. Avete voluto fare il botto abbinando nuovo album e videogioco. Secondo me ci siete riusciti. Vi siete ispirati a qualcosa o qualcuno in particolare? Carlo: In maniera inconsapevole sono sicuro di aver subito varie influenze nella realizzazione dei pezzi, ma appunto non saprei dire quali. Ho cercato di farmi guidare dalle tracce che mi passava Tommaso e da quella che avrebbe dovuto essere l’ambientazione di ogni livello. /// Tommaso: Ti ringrazio. Parecchi anni fa sono stato ad un concerto noise in cui glitchavano i suoni che uscivano fuori da un tv a cui avevano collegato un nintendo su cui girava super mario bros. e il pubblico giocava. Ho pensato che sarebbe stato figo poter sonorizzare il proprio videogioco live.
Dal punto di vista tecnico, come avete ideato e realizzato il gioco? Tommaso: All’inizio è stato un disastro, non sapevo bene da dove partire, non avevo mai sviluppato un gioco, non sapevo come fare e ho persino trovato un character designer che si è preso i soldi senza nemmeno consegnarmi il progetto. Poi mi sono affidato alle mani esperte di Ottavio di Meltdowner Games che mi ha seguito passo passo nell’adattare la storia che avevo in mente. Per i character design dei personaggio e per l’artwork ci siamo affidati ad Elisabetta Palisi aka Liz Van Der Null che già aveva curato le precedenti grafiche per il progetto Megasole e con cui mi sono sempre trovato umanamente bene.
Il primo approccio con l’ascoltatore o meglio videogiocatore, ancor prima di cliccare play, è questo testo, presente sul vostro Bandcamp: “Salve errante. Comprendo la tua confusione nell’incontrare un altro essere senziente qui. Ma sappi che questo luogo non è piu parte di Terra Cognita. Terra Cognita è stata infatti declinata dal suo creatore. Potresti proseguire utilizzando questa magia dislocatrice ma ti avviso che oltre non c’è un granchè da fare, è semplicemente un luogo di passaggio. Se non altro potrai riflettere, ascoltare. Decidere.” È un po’ il vostro “It’s dangerous to go alone! Take this”, incipit di uno dei videogiochi più celebri di sempre? Carlo: Quella è una frase che compare nel gioco in un momento piuttosto particolare, ma non voglio fare spoiler. Chi ci giocherà con la giusta dose di curiosità capirà. /// Tommaso: Io non dico nulla 🙂
C’è altro che potete spiegarci senza svelare troppo del videogame e dell’album? Ad esempio, è nato prima il gioco o la musica? Devono essere vissuti insieme per poterli capire a pieno? Carlo: Sono entrato a far parte del progetto che i lavori del gioco erano già iniziati. Per quanto riguarda me, come già dicevo prima, la musica è stata una reazione a un insieme di stimoli fra cui ci sono state le prime versioni del gioco. Penso che le due cose possano vivere di vita propria, ma si completino davvero solo assieme: il gioco senza musica può essere comunque godibile, ma molti aspetti sono approfonditi dal tenore dei pezzi, viceversa la musica senza gioco è una semplice raccolta di brani che però possono risultare un po’ scollegati tra loro. /// Tommaso: Prima che Carlo entrasse nel duo non avevo idea di quale sarebbe stato il risultato finale, nè dal punto di vista musicale, nè di come sarebbe stato il videogioco, nè se ci sarebbe mai stato un videogioco alla fine. È stato tutto un concatenarsi di eventi che hanno reso possibile Terra Cognita, per cui puoi prendere l’album separatamente dal gioco, ma ascoltato mentre si gioca è la sua natura tremenda.
Tym Frost, Stromboli, Giulia Rae: sono gli ospiti che hanno dato un contributo nelle tracce di Terra Cognita. Come? Tommaso: Tym Frost prima che un contributore è un fratello. Molte delle visioni che poi ho riportato nel gioco sono state partorite da discorsi che ci facciamo da anni. Stromboli e Rae sono due progetti che ascoltavo da un po’, anche se loro probabilmente non lo sapevano, ma ne seguivo le evoluzioni, le uscite. Sono contento di averli conosciuti e di aver chiesto loro di partecipare, si sono rivelate due persone uniche ed estremamente gentili e pazienti. Doveva esserci anche un remix di Lee Perry all’interno di Terra Cognita, ma purtroppo è venuto a mancare un paio di settimane dopo avermi dato una risposta positiva. Ci sono rimasto malissimo, nei momenti piu difficili la sua musica mi ha aiutato molto. Avrei davvero voluto avere questo contatto così intimo con lui. Sono comunque contento che abbia considerato Megasole per una collaborazione. Rip the Upsetter.
Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere la colonna sonora di un videogioco? Credete di averle centrate? Carlo: la colonna sonora di un videogioco è come qualunque colonna sonora, pertanto è parte integrante dell’opera finale, sia essa un film, un videogioco, uno spettacolo teatrale o altro ancora. Deve riuscire a intrecciarsi bene con tutti gli altri aspetti in gioco, risaltando se ha spazio per farlo o enfatizzando qualcos’altro se è il caso. Non so se ci siamo riusciti appieno, di alcuni livelli sono molto soddisfatto da questo punto di vista, di altri meno. /// Tommaso: Dipende dalla complessità dell’opera che vuoi realizzare. Noi nel nostro piccolo ci abbiamo provato, ma l’analisi finale dell’esperienza è sempre del giocatore/ascoltatore.
Ho notato che le immagini di Terra Cognita hanno uno stile che può ricordare la copertina di Bestia Infinita. C’è un filo conduttore? Tommaso; Gli artwork di Terra Cognita, Spettri e Bestia Infinita sono tutti realizzati da Liz Van Der Null, è lei il filo conduttore.
Dal punto di vista tematico, i tre album di Megasole hanno dei legami? Sono tre capitoli di una stessa storia? Tommaso: Si, ma non necessariamente. Nel gioco c’è traccia dei precedenti due lavori.
Quando sono stati concepiti i vostri album? Sono nati nello stesso ordine in cui sono stati pubblicati? Tommaso: Si, esattamente. Sono volutamente concepiti per creare un’idea di proseguo, quasi una trilogia. Per ora una trilogia.
Ci sono luoghi particolari in cui nasce la musica di Megasole? Carlo: La musica di Terra Cognita è stato realizzata durante la sagra del distanziamento sociale, a cavallo fra 2021 e 2022, quindi per forza di cose è stato un mettere assieme dei lavori individuali. A posteriori ci siamo trovati immediatamente d’accordo sul fatto che questa cosa ci abbia messo in parecchia difficoltà. Io mi trovo bene di solito a suonare nella mia stanza di notte, con le luci più basse possibile, per la somma gioia dei miei coinquilini. /// Tommaso: Ho registrato sul pavimento di casa con il cane sulla tastiera.
A chi è indirizzata la vostra musica? Metallari, punk, alternativi? Carlo: a chiunque, se si droga abbastanza. /// Tommaso: AHAHAHAH
C’è l’eventualità di esibizioni dal vivo, magari con proiezioni del videogame di Terra Cognita?
Carlo: Fateci suonare! Dovunque, anche scantinati, grotte, capannoni, rifugi in montagna, basta che ci sia la corrente e nessuno rompa le palle. /// Tommaso: Stiamo preparando il calendario, ma per ora possiamo darti l’esclusiva e dirti che suoniamo il 18 Marzo a Trento e il 22 Aprile a Marghera.

Megasole ha qualche assonanza con Pokémon Ultrasole / Ultraluna. Suppongo che abbiate qualche conoscenza in materia Pokémon o sbaglio? Carlo: Ho giocato a Pokémon Oro alle elementari dal Game Boy di un mio amico, la mia esperienza si ferma qui. Però effettivamente quando devo spiegare che tipo di gioco sia Terra Cognita a qualcuno poco avvezzo al mondo videoludico di solito dico “immagina Pokémon, ma senza i Pokémon” /// Tommaso: La domanda mi ha fatto ridere. La risposta seria è che c’è qualche elemento rpg all’interno del gioco abbastanza comune ai grandi classici, ma abbiamo provato a personalizzare tutto il resto.
Tommaso, in passato hai creduto fortemente nella piccola e preziosissima etichetta chiamata Casetta. Dal 2021 non esiste più. Come ricordi quel periodo? E come hai riempito il vuoto lasciato dalla Casetta? Tommaso: Gioie e dolori che chi gestisce un’etichetta conosce fin troppo bene. In questi due anni e mezzo che mi distanziano dall’ultima uscita di Casetta ho pensato piu volte di riprendere in mano la situazione, ma credo sia piu un sentimento nostalgico che una voglia vera e propria. Le dinamiche sono cambiate molto negli anni, all’inizio eravamo veramente una bella squadra, ma era anche un periodo diverso per tutti, non credo potrebbe ripetersi tale e quale. Ma se qualcuno volesse prendere le redini dell’etichetta e portare avanti il progetto, che si faccia avanti, sono alla ricerca di qualcuno che voglia ereditare il progetto. Credo sia un’esperienza molto formativa, specialmente per chi ha magari anche appena avviato un progetto musicale o un collettivo.
Credete nella forza sociale della musica? A quanto pare sì e fu questa iniziativa a portarvi alla mia attenzione. Carlo: L’aspetto sociale della musica è enorme e fondamentale, per me crescendo è stato indiscutibilmente una salvezza dall’oceano di isolamento e disperazione della mia adolescenza. La sua peculiarità sta nel fatto che quando suoni stai mettendo a nudo la tua sensibilità: se suoni con qualcuno devi essere in grado di intrecciare la tua con quella di qualcun altro e non è cosa da poco, se suoni per qualcuno ti stai esponendo totalmente davanti al giudizio esterno, con risvolti non sempre positivi. Sul tipo di socialità che si crea in entrambi i casi potrei anche dare una risposta ben più politica di così, anche visti i tempi, ma per stavolta ve lo risparmio. /// Tommaso: Sono contento che sia questo progetto ad averti avvicinato a Casetta. Onestamente a distanza di tempo posso confessare che ho sempre considerato quella compilation come un progetto che ha avuto minor riscontro rispetto alle altre cose che sono uscite. C’è da dire che è stata pensata in un periodo turbolento in cui eravamo davvero poco concentrati, c’è da fare un mea culpa. Ad ogni modo ci vorrebbero piu iniziative sociali, che siano ponderate e consone al messaggio che la propria identità vuole trasmettere. C’è bisogno di dare voce a certi progetti sociali, seppur anche solo nel piccolo mondo dell’indipendenza, da qualche parte comunque bisogna pur iniziare.
Di conseguenza, anche alla luce dell’esperienza con la Casetta, vi definireste ambientalisti? Carlo: Definire cosa sia un ambientalista al giorno d’oggi è un po’ complicato a causa dei modi in cui il termine viene spesso declinato. Quello che posso dire per certo è che ho un rapporto abbastanza profondo con la natura e che ho indubbiamente a cuore la questione del collasso ecoclimatico imminente oltre a delle opinioni abbastanza radicali sulla sua risoluzione, sempre che sia ancora possibile. /// Tommaso: Si, come chiunque provi a fare qualcosa di positivo nei confronti dell’ambiente, quindi anche qualcosa nei confronti della collettività. Ma ci sono dei limiti che ci rendono comunque dei grandi poser. Credo che chi tira le redini della società potrebbe e dovrebbe dare maggiori strumenti alla gente per poter fare la propria parte, ma a quanto pare anche con una crisi climatica in corso non è ancora questa la priorità. E alla fine la colpa è di tutti e di nessuno.
Tommaso, sei anche in qqqØqqq, altro gruppo che negli ultimi anni è progredito in modo eccellente. Come si pongono rispetto a Megasole? Ci saranno novità a breve anche su quel fronte? Tommaso: Quando penso ai qqqØqqq mi sento a casa, vorrei poter associare nel tempo le stesse sensazioni anche coi Megasole, che invece è ancora un territorio inesplorato, ci vuole tempo. Tuttavia è da un po che io e Carlo (Carlo Mantione dei qqqØqqq, da non confondere con Carlo Giacomel dei Megasole) bazzicchiamo lontano da casa. Per una serie di circostanze siamo rimasti fermi per un paio d’anni, ma da poco abbiamo ripreso a fare qualche prova. Abbiamo un disco in sospeso da ultimare ed è quello che considero forse la vera forma finale di questo progetto, il punto di arrivo che abbiamo tanto ricercato. Forse, appunto una nuova casa.
Sono ignorante rispetto ad altri tuoi progetti, come Ctònio e Plasst. Anche questi, me li spiegheresti come si dovrebbe fare a un bambino? Carlo: Gli Ctònio sono fighissimi e io sono un mega fan. /// Tommaso: Plasst è un mio progetto solista, suono usando molto le distorsioni. Ctònio è il duo che ho con Giovanni Bove, molto piu viscerale, tellurico, mescoliamo noise music con ambient, techno e dub, ma è fatto tutto con usando i bassoni.
Terra Cognita avrà un seguito, sia come musica che come videogioco? Carlo: un seguito sicuramente, in quale forma lo vedremo. /// Tommaso: La storia proseguirà, abbiamo molte idee. L’esperienza del videogioco probabilmente per ora si chiuderà qui, ma servirà a dare senso a quello che verrà dopo.

[…] tipico metal estremo di cui leggete su queste pagine. Ma dopo qugli amabili compagni di nerdate dei Megasole e dopo il capropunk (acustico) degli Ulth, si torna a pestare duro con… Aspartame. Le […]
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