Intervista ai Verano’s Dogs

Deathgrind, cani, Lovecraft, Arthur Conan Doyle, Roma, Roberto Toderico. Se incrociamo queste parole chiave il risultato non può essere che questo. I Verano’s Dogs hanno finalmente esordito con un grande album chiamato Summoning The Hounds, uscito per Metal Age Productions lo scorso anno. Una ulteriore dimostrazione dell’eccellente stato di salute della musica estrema italiana e in particolare laziale. Grazie a Pompeo, il chitarrista, per essersi raccontato nel modo che state per leggere. [F]

Cari Verano’s Dogs, spiegate a chi non è di Roma perché è necessario fare una visita al cimitero monumentale che è presente nel vostro nome. Ciao Frank e ciao ai lettori di Blog Thrower. Il Verano è un luogo degno di visita alla pari di molti monumenti famosi presenti a Roma. Vale la pena di essere visitato sia da un punto di vista tradizionale sia perché al suo interno ci sono zone assolutamente lasciate a sé stesse ed abbandonate. Negli anni mi è capitato più volte di sentir dire di come ci sia addirittura gente che vive in quelle zone, ovviamente in modo illegale e qui la questione si aggancia alle tante problematiche sociali di una città come Roma che cade a pezzi anche da questo punto di vista, ma qui temo che il discorso sarebbe lungo e non meno pesante di alcune tematiche che trattiamo nei nostri testi.

Registrazioni, mixaggio e mastering di Summoning The Hounds risalgono all’aprile 2017: è stato un mese molto pesante per voi e per Valerio Fisik? Ritenete di aver fatto un lavoro competitivo? Non finiremo mai di ringraziare Valerio per il lavoro fatto sul nostro disco e sui preziosi consigli che ha saputo dare in più di una fase delle registrazioni. Lui possiede la rara dote del buon gusto e sa applicarla a qualsiasi gruppo su cui mette mano senza snaturarlo. La prima volta che ho sentito il disco finito sono rimasto sconvolto per come suonava e non abbiamo dubbi sul fatto che, compatibilmente agli impegni nostri o suoi, torneremo da lui per registrare il seguito di Summoning The Hounds.

Da quanto tempo erano pronti i pezzi e perché poi la pubblicazione su cd è avvenuta oltre un anno dopo? Attendevate l’offerta giusta, come quella di Metal Age? In realtà i ritardi sono dipesi per prima cosa dal diversi cambi di formazione, ma una volta registrato il disco abbiamo trovato un accordo con Metal Age abbastanza velocemente. Loro lavorano in maniera molto old school ed è esattamente l’approccio che preferiamo, credo che si capisca anche dalla musica che prepariamo. Dopo esserci accordati la pubblicazione ha necessitato di diverso tempo perché come ogni etichetta che lavori seriamente ci sono delle tempistiche legate alle altre uscite già pianificate. Per il prossimo futuro ci auguriamo di essere più veloci con il nuovo materiale, siamo già al lavoro su pezzi nuovi e non vediamo l’ora di tornare in studio!

Mi spiegate Cannibalism and Agriculture? È il testo più impegnato del disco? In realtà si tratta di un testo ispirato al film “2022: i sopravvissuti” ed è opera di uno scrittore nostro amico, Lucio Cascavilla. Il film racconta di un futuro nel quale a causa della scarsissima quantità di cibo viene fornita a tutti questa poltiglia verde che in teoria è ricavata dal plancton, ma in realtà è composta da cadaveri umani. Vi consigliamo caldamente la visione perché molti dei temi trattati sono di incredibile attualità, anche se il film risale al 1973.

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Foto di Flavio Adducci

Come avete vissuto il cambio di batterista? Ci sono differenze tra Pablo e Curz? Chi dei due picchia più forte? Tra l’altro per breve tempo avete avuto anche quell’altro mostro di Giulio Galati… Curzio ci ha già lasciati e le ultime date le abbiamo fatte con Valerio, batterista di Seventh Genocide e Thecodontion, che si è dimostrato oltre che bravissimo un perfetto membro dei Verano’s. Ora Pablo è tornato dal suo soggiorno estero e in pratica ci troviamo nella situazione di avere due batteristi che sono prima di tutto degli amici, quindi la nostra intenzione è di trovare una formula per tenerli entrambi e allargare definitivamente la nostra disagiata famiglia. Su Giulio poco da dire, è passato un anno da quel concerto e non può che farci piacere vedere il suo nome girare così tanto in ambito metal, è un fenomeno nonché una delle persone più adorabili presenti nei nostri “giri”.

Siete più orientati a cambiare membri a ogni disco oppure vi sentite vicini alla storia d’amore lunghissima che lega i Dr. Gore da quasi vent’anni? Facciamo che con i cambi di formazione abbiamo già dato e che da adesso non ce ne saranno più. Anche perché diventiamo vecchi, fastidiosi e quindi rischia di diventare difficile trovare membri in grado di sopportarci.

Perché Roberto Toderico è tra i migliori disegnatori in circolazione? Una domenica di fine agosto per puro caso ho tirato fuori tre dischi dalla mia collezione (il vostro, uno dei Totenwagen e quello de La Janara) e in tutti c’era il suo zampone, il suo tratto inconfondibile! Per Roberto vale lo stesso discorso appena fatto di Giulio. Oltre ad essere una persona così talentuosa è un amico, un nostro supporter da molto prima che pubblicassimo il disco e oltre a questo è pazzesco come riesca ad entrare nel mondo di ogni band con cui lavora rendendogli perfettamente giustizia. E ancora stesso discorso di quello fatto per Valerio Fisik, è scontato che chiederemo di nuovo a lui di disegnare la copertina del prossimo disco.

A tutti quelli che “10 euro per un cd di ventitré minuti sono troppi” cosa vi sentite di dire? Io vengo dal grindcore e dal powerviolence e lì spesso 23 minuti sono l’intera discografia di un gruppo. Se qualcuno guarda davvero al rapporto minuti-prezzo del disco credo che dovrebbe proprio smettere di rapportarsi con qualsiasi tipo di arte.

Attualmente, con un solo album all’attivo, come vi regolate per la scaletta dei concerti? Tutto il disco d’un fiato o c’è il momento cazzeggio e si arriva a mezz’ora abbondante? Ammetto che non abbiamo una scaletta molto lunga e questo è dovuto ancora una volta ai continui cambi di formazione. A breve comunque cominceremo a suonare qualche inedito e magari sarebbe ora di inserire in scaletta una cover, lo diciamo da mesi ma siamo pigri nel dna.

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Stando alle situazioni in cui vi siete trovati a suonare, pare preferiate concerti e festival più punk/hc che metal. Ciò per questioni organizzative o anche di affinità di ideali? Ossia: nel metal è più facile trovare teste di cazzo e braccia tese? Suonereste mai con gruppi apertamente fascisti o nazisti? Parto dall’ultima domanda e ti dico a chiare lettere no. Non suoniamo né facciamo comunella con fascisti, nazisti e ambigui del tipo “destra e sinistra sono tutti uguali”. Non abbiamo mai trovato braccia tese a un nostro concerto semplicemente perché i concerti li scegliamo bene e se annusiamo situazioni ambigue ce ne tiriamo fuori all’istante. Sulla luna di miele tra certi ambienti metal e l’estrema destra se ne potrebbe parlare a lungo, il nostro punto di vista è che chi la pensa in maniera opposta dovrebbe cercare di non lasciare spazi a questa gente: per essere chiari, dare per scontato come fanno in molti che il black sia un genere di destra non fa bene a nessuno e boicottarlo serve a poco, è più utile non lasciare campo libero a chi sostiene questa visione e mostrare che c’è tanta gente legata a questo genere che non abbraccia le ideologie nazifasciste. Detto questo, non disdegniamo anche i festival metal, ma veniamo dall’hardcore e il nostro ambiente ideale è quello legato al mondo degli squat e dei centri sociali.

Quale potrebbe essere la vostra reazione se uno di voi, un giorno, si presentasse in sala prove con una svastichetta tatuata sul cranio? Non potrebbe mai succedere, se c’è una cosa su cui possiamo mettere entrambe le mani sul fuoco sono le idee dei membri di questo gruppo.

Sempre a proposito dei live. Politica a parte, quali sono le condizioni migliori per rendere unico un concerto dei Verano’s Dogs? E quali quelle che vi fanno cascare le braccia e le palle? Per prima cosa non fateci bere troppo prima di suonare ahahah! Scherzi a parte serve poco, suoniamo con strumentazione abbastanza minimale, quindi siamo grati semplicemente se si sente bene e se vediamo il pubblico divertirsi. I concerti più belli sono indubbiamente quelli in cui vedi il pubblico pogare anche se non ti conosce, ovviamente nel caso contrario le braccia possono anche cascarci ma per prima cosa in questi casi bisogna fare autocritica e chiedersi se magari non abbiamo dato il meglio di noi.

Le recensioni vengono soprattutto da siti metal, e c’è anche del Lovecraft, vera fissazione del metallaro, in The Hound (A Lovecraft’s Tale). Quindi c’è del buono nei metallari, in fondo? Oppure alcune opinioni che avete letto vi hanno lasciato di sasso, tra fraintendimento e grammatica ballerina? Devo dire che le recensioni sono state azzeccate praticamente sempre (anzi ringraziamo tutti per le tante parole lusinghiere che abbiamo letto). Fraintendimenti praticamente nessuno, l’unica cosa che mi sentirei dire è che vediamo spesso che le recensioni si basano ormai troppo sull’infosheet che l’etichetta invia insieme al disco. Il senso è: fa piacere leggere di paragoni con Terrorizer, Napalm Death e Repulsion, ma insomma ci sono molti altri nomi che ci hanno influenzato e sarebbe bello che qualche recensore trovasse parallelismi con gruppi che magari neanche conosciamo.

Ho notato che su Metalitalia.com un tizio ha commentato in modo molto colorito una news con una vostra foto. Le testuali parole sono “in bocca a quel coglione ci piazzerei proprio il mio bel paio di noci di cocco salati. che schifo.” Che gli avete fatto? Qualche cane del Verano lo ha sodomizzato? Ahahahl’avevo dimenticata questa storia. Dare importanza a questi personaggi che si nascondono dietro l’anonimato sul web è tempo perso. Non me la sentirei nemmeno di dire che fosse qualcuno che ci ha attaccati per via delle nostre prese di posizione politiche, per cui lasciamo queste persone alla propria frustrazione e alle loro inutili vite.

I Verano’s Dogs hanno qualcosa da dire sull’abbandono dei cani? Dalle vostre parti il randagismo è un fenomeno importante? Io e Ulderico veniamo dal sud Italia e lì il problema è ancora più grave che qui a Roma dove viviamo. Sull’animalismo abbiamo idee diverse ma convergenti, ma mi sembra chiaro che chi compie un gesto simile meriterebbe di fare la stessa fine di un cane schiacciato in autostrada, possibilmente dopo un bel po’ di torture.

Per voi il cane è un dio a tutti gli effetti, quindi la classica bestemmia per voi e per una vostra ipotetica setta (ovviamente da voi tre capeggiata), potrebbe essere un saluto o un’invocazione dal contenuto positivo, ci avete mai pensato? Sarebbe interessante, anche se in realtà non siamo dei bestemmiatori così incalliti. Di certo una setta del genere sarebbe meglio di qualsiasi culto organizzato ma di sicuro non ne saremmo i capi, siamo contro le gerarchie, soprattutto di questo tipo!

Se io volessi salire a Roma per scoprire i luoghi dei Verano’s Dogs, appena dopo una visita al cimitero monumentale dovrei andare al Malatempora, vero? Perché è un posto cruciale per il punk/metal romano? Assolutamente, il Maltempora ci ha visti nascere, crescere, maturare (ahahaha), litigare e bere troppo. Per noi e per tutto l’underground romano è un po’ una seconda casa e negli ultimi anni zitti zitti sono passati anche personaggi del metal internazionale, per non parlare di gran parte dei gruppi hardcore che sono passati a suonare a Roma. L’aria che si respira al Malatempora non è facile da descrivere, semplicemente per noi rappresenta un luogo sia materiale che simbolico insostituibile. Quando vorrai sarai più che benvenuto!

La vostra storia è brevissima. Dal 2017 alla scorsa estate avete tirato fuori qualche singolo come antipasto, poi è uscito Summoning The Hounds. Quali sono i vostri i prossimi obiettivi? Migliaia di split come gli Agathocles oppure un disco ogni sette anni, come diversi fantastici gruppi italiani ci hanno abituato? Speriamo di essere più veloci con la composizione del nuovo materiale. L’idea di uscire con uno split è un’opzione ma ovviamente dovrà essere con un gruppo a cui siamo legati umanamente, altrimenti ha molto meno senso. E poi non siamo ancora usciti su vinile, quindi credo che la priorità sarà quella!

Quale razza canina vi accoglierà nell’aldilà quando il vostro cervello esploderà a causa della insostenibile quantità di grindcore che ci regalerete da ora al 2080? C’è un girone dell’inferno per quelli che si portano i chihuahua in borsetta? Sicuramente un bastardo, nessun cane di razza per noi. Per chi porta Chiuahua in borsetta ci vorrebbe un tribunale tipo Norimberga prima ancora di un girone infernale. Gli animali hanno il diritto di vivere da animali. Grazie per averci augurato di pubblicare un’insostenibile quantità di grind, è il migliore che potessi farci e grazie a chi sarà arrivato alla conclusione di questa intervista. Vi aspettiamo sotto il palco ai prossimi concerti!

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