Questa non è una lista dei migliori album del 2018 perché credo che questo lavoretto, tanto morbosamente amato da chi scrive di musica, sia alquanto ingannevole. Meglio chiamare le cose col loro nome: i dischi che mi sono piaciuti di più. Punto. È opportuno inoltre sottolineare che se per qualcuno l’ascolto del metal è stato superficiale, molto probabilmente il “disco dell’annooooo!!!!!” sarà già quello dei Behemoth o dei Judas Priest. Ma va bene così. Questo per dirvi che non voglio darvi solo i nomi caldi, ma anche e soprattutto quelli che mi hanno accompagnato con grande profitto durante i dodici mesi appena trascorsi. Altrimenti la mia lista sarebbe piena di Aborted, Obliteration, Hate Eternal , ma anche Arkhtinn. Funeral Mist, Imperial Triumphant, Sargeist, Ungfell, Kriegsmachine, Ævangelist e Svartidauði. In sostanza: a che serve una carrellata di nomi che già sapete essere imperdibili (perché lo sono, c’è poco da fare), e che avete sicuramente letto già altrove? E poi, sapete, a me non piace fare classifiche.
Gradite ripresentazioni:
Stillborn – Mirrormaze & Die in torment 666 (le prime due demo)
Sepolcro – 2011-2018 (la discografia)
Seventh genocide – SVNTH (alcuni vecchi brani rigenerati)
Birdflesh – Night of the living mosh (remaster)
Black Mass of Absu – Complete Discography 1995 – 2000 (la discografia)
Chi la fa in compagnia, ossia gli split:
Microcosmys/La Torture des Ténèbres – The Gods Themselves *
Kalaallit Nunaat/Au Revoir – Memories from desolates battlefields
Sabbat/Krigere Wolf – E.C.A. (Extermination Cult Alliance) (intervista)
Óreiða/Holocausto em Chamas – Split
Marunata/Dreamshift/A Light in The Dark/Gash – Colours of The mind
Premio bipolarità:
Esoctrilihum, un disco terribile (Pandaemorthium) e uno bellissimo (Inhüma)
Chi la fa da sé, ossia i progetti composti da una sola persona:
Spite – Antimoshiac
Nachtlieder – Lynx (speciale)
Brahdr’uhz – Sublimez Secte
Gli addii che fanno male:
Morbosidad – Corona de epidemia (speciale)
Terrorsaw – Slaughterrrites
Valle di lacrime:
Höstblod – Mörkrets Intåg (speciale)
Unreqvited – Stars Wept To The Sea
Campioni di intensità:
Assumption – Absconditus (intervista)
Convocation – Scars Across
Abstracter – Cinereous Incarnate (intervista)
Black Oath – Behold the Abyss
Messa – Feast for water
Night Gaunt – The Room
Formalist – No one will shine anymore (intervista)
Fordomth – I.N.D.N.S.L.E.
Black/death, death/black, chiamatelo come volete, avete capito a cosa mi riferisco:
Demonomancy – Poisoned Atonement
Malthusian – Across Deaths
Temple Desecration – Whirlwind of fathomless chaos
Hissing – Permanent Destitution
Guðveiki – Vængförby
Askesis – Black Ontology
Stillborn – Crave for Killing
Thecodontion – Thecodontia (intervista) *
La grande annata del black metal italiano:
– gli album
Altar of perversion – Intra Naos
Abhor – Occulta Religio
Luce d’inverno – Sealagan Kuval
Dewfall – Hermeticus
Homselvareg – Rinascita (intervista)
Selvans – Faunalia
Taur-Im-Duinath – Del Flusso Eterno
Eyelessight – Athazagorafobia
Necandi Homines – Black Hole (intervista)
Deadly Carnage – Through The Void Above The Sun (intervista)
– le uscite brevi
Peridexion Tree – Demo I
Peridexion Tree – Demo II
Peridexion Tree – Demo III (intervista)
Noesis – Unheard Whispers (intervista)
Seventh Genocide – SVNTH
Hornwood fell – Inferus
Malauriu – Morte (intervista)
Perpetuum Mobile – Paradoxa emblemata *
Tutti in piedi per il death metal italiano:
– gli album
Intracranial purulency – Eugenic Post- Coital Self Crucifixion
Unbirth – Fleshforged Columns of Deceit
Eroded – Necropath
Bloodtruth – Martyrium
Valgrind – Blackest Horizon
Coffin Birth – The Serpent Insignia
Hellish God – The Evil Emanations
Psychotomy – Aphotik
– le uscite brevi
Ekpyrosis – Primordial Chaos Restored
Ferum – Vergence
Quantum Hierarchy – Neutron Breed
Undergrav – Demo I (speciale)
Bedsore – Bedsore
Coexistence – Contact With The Entity
Ma anche all’estero sanno suonare death metal:
– gli album
Deceased – Ghostly White
Ectoplasma – Cavern of foul unbeings
Depravity – Evil Upheaval
Tomb Mold – Manor of Infinite forms
– le uscite brevi
Faceless Burial – Multiversal Abattoir
Engulf – Gold and Rust
Question – Question
Bloodsoaked Necrovoid – Demo I
Bloodsoaked Necrovoid – Demo II
Phrenelith – Ornamented Dead Eyes
Tomb Mold – Cerulean Salvation
Archaic Tomb – Congregation for ancient rituals
Vitriol – Pain Will Define Their Death
Il colpo al core:
Northwoods – Wasteland
Storm{O} – Ere
Marnero – Quando vedrai le navi in fiamme sarà giunta l’ora
Stasis – Stasis
Scheletro – Farfalle Dentro Al Vomito
Modernità:
Noise Trail Immersion – Symbology of shelter
Elogio alla bruttezza: Machine Head – Catharsis
C’eravamo tanto amati, ossia è stato bello finché è durato:
Deicide – Overtures of blasphemy
Behemoth – I loved you at your darkest
Kataklysm – Meditations
Monstrosity – The passage of existence
Terrorizer – Caustic Attack
Unleashed – The hunt for withe christ
Cancer – Shadow gripped
Qualche tesoro dai Paesi Bassi:
Smoke – Hier Naermaels (speciale)
Olxane – Primitive Casket
Olxane – Vermilion Ruin
Kwade Droes – De Duivel en zijn gore oude kankermoer
Pillole dall’Obscene Extreme del futuro:
Crisis Benoit – Violence Era
Crisis Benoit – Icon of Violence
Il miglior black metal dal Portogallo, ossia riuscire a far convivere pacificamente i Vetala coi Gaerea:
Vetala – Retarded necro Demential hole
Gaerea – Unsettling Whispers
Occelensbrigg – The Quest for The Star Mountain
Black Howling – Return of primordial stillness
Holocausto Em Chamas – לָשׁוֹן הַקֹּדֶשׁ
Nel Lazio ce l’hanno duro, ossia applausi scroscianti per la regione che nel 2018 ha partorito:
Corpsefucking Art – Splatterphobia
Thecodontion – Thecodontia (intervista) *
Night Gaunt – The Room
Verano’s Dogs – Summoning the hounds
Lectern – Deheadment for betrayal
Dr. Gore – From the deep of rotten (intervista)
Demonomancy – Poisoned Atonement
Bedsore – Bedsore (intervista)
Thulsa Doom – Realms of hatred
La bellezza non sfiorisce nel giro di un anno, ossia gli album del 2017 che ho ascoltato a ripetizione:
Viscera/// – 3: Release Yourself Through Desperate Rituals
Chaos Moon – Eschaton Mémoire
The Clearing Path – Watershed Between The Firmament and The Realm of Hyperborea
Uncreation – Overwhelming Chaos (intervista)
La bellezza dell’anno nuovo, ossia gli artisti più attesi del 2019 (qualcosa ho già ascoltato, qualcosa no, ma sono sicuro che il prossimo dicembre, in un post analogo, ci saranno molti di loro):
Esogenesi
Extirpation
Eyelids (intervista)
Fulci
Altarage
Vajass
Misery Index
Grumo
Pig’s blood
Jupiterian
Ossuarium
Afraid of Destiny (intervista)
Etichette dell’anno:
Everlasting Spew Records
Third I Rex (intervista)
Toten Schwan Records (intervista)
Fallen Empire Records
Propositi per l’anno nuovo:
– meno dischi, più concerti
– rivedere gli Incantation per la quarta volta, oramai il mio pudore nei loro confronti è abbondantemente terminato.
* Attenzione. Coi ragazzi di Xenoglossy Productions, anche nei Thecodontion e nei Perpetuum Mobile, è emersa una tale condivisione di idee in campo musicale da farmi dubitare di poter essere pienamente oggettivo nel giudicare le uscite dell’etichetta e dei gruppi citati. Figuratevi che ospito periodicamente uno di loro su queste pagine (ad oggi avete letto le sue parole in un meraviglioso articolo sul black metal della Tasmania con annessa intervista a Mathew Nicholls, e in una spettacolare rassegna su Invictus Productions!).
[F]
damn dude, sick list. thanks for putting this out there.
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You’re welcome! It’ll be a huge 2019 too
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[…] che è quello che reputo più maturo e che preferisco. Del Flusso Eterno è finito anche nella mia listona di fine 2018, tra l’altro. Ma partiamo dall’inizio. […]
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[…] c’è già molto materiale pronto. Aggiungo solo che per me I.N.D.N.S.L.E. è stato uno degli ascolti più frequenti degli ultimi mesi, una presenza opprimente e onnipotente. Sentiamo dalle parole dei ragazzi […]
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[…] avete avuto il fegato di leggere il post di fine anno sui dischi che hanno caratterizzato il 2018 di Blog Thrower, vi siete imbattuti anche nei Noise […]
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