Byyrth – Echoes from the Seven Caves of Blood (Iron Bonehead Productions, 2018)

Byyrth_web

I Byyrth sono californiani, ma potrebbero benissimo essere portoghesi o francesi, tanto è il loro livello di odio acido che emanano. Solo tre anni di vita, costellati da una demo molto breve e da due full length altamente disturbanti, figli dello stile scheletrico e disturbato di Mütiilation da un lato e Black Cilice dall’altro.

Il recente Echoes From The Seven Caves of Blood non elimina del tutto i momenti di stallo presenti nell’esordio, quando l’atmosfera diventava noia, e li fa sublimare in qualcosa di immensamente spaventoso. Sto parlando di Vampyric War Children e Abhorrent Aeons, in cui appare come ospite un big come Meyhna’ch: il tempo si ferma, non si può parlare più di metal, è un rituale perverso e doloroso. Anche se il resto è meno sconvolgente, la qualità emerge quasi sempre, anche nella conclusione più malinconica di Shattered Soul. La produzione è ottima, altro che raw, è proprio adatta al genere. Deve fare male, perbacco. Questo presuppone che abbiate un certo pelo sullo stomaco per tutto quello che va oltre i sedicenti dischi black che pubblicano le major. Il disco definitivo deve ancora arrivare per i Byyrth, ma la strada è decisamente quella giusta. Per favore, mordimi sul collo!

[F]

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