Con immenso dolore vi annuncio che monsieur Asthâghul è esploso. A meno di un anno dall’uscita dal primo disco, stupendo e sorprendente, il suo progetto Esoctrilihum torna con un album che è tutto un programma. Volete sapere il titolo? Pandaemorthium (Forbidden Formulas to Awaken the Blind Sovereigns of Nothingness). È allucinante, purtroppo in senso negativo.
Forse è davvero impossibile andare oltre la bellezza di Mystic Echo From a Funeral Dimension. Dall’estate scorsa sono cambiate varie cose: circa cinquecento fan in più su Facebook e ventimila visualizzazioni su Youtube, ma soprattutto è cambiata la musica. Ricordate la copertina della buona Luciana Nedelea e quel black metal notturno e dalle tendenze sinfoniche/progressive? Ora Esoctrilihum è tutt’altro e per arrivare a scrivere queste righe ho dovuto stoppare tutti gli altri ascolti paralleli. Pandaemorthium è rognoso, difficilissimo e pesantissimo. Il black metal è solo uno degli ingredienti del piatto a causa di tante influenze death (Morbid Angel per certi groove e i primi Death per alcuni riff), con qualche parte doom: sembra un’altra band. Ho cercato di darmi alcune spiegazioni. Potrebbe trattarsi di nuove canzoni pubblicate troppo presto oppure di qualche vecchio residuo pre-Mystic Echo…, non posso credere che il musicista francese abbia avuto un’involuzione spaventosa su tutti i fronti. Ripetitivo, macchinoso, con idee grezze e ruvide, il disco non decolla mai e la durata ciclopica non aiuta. Una delusione fortissima.
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[…] bipolarità: Esoctrilihum, un disco terribile (Pandaemorthium) e uno bellissimo […]
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