Parlare di Shining, così come di Taake o Cradle of Filth su questo blog è come parlare di Iron Maiden e Metallica altrove. Sono i pilastri, sono coloro che hanno formato diverse generazioni, compresa la mia. I più crudeli dicono che Niklas Kvarforth ha smesso di fare bei dischi già da IV-The Eerie Cold, altri che la qualità è man mano scemata nel ridicolo, io invece sono affezionato in particolar modo alle gesta più recenti del folle svedese, pur apprezzando praticamente ogni lavoro.
VII: Född förlorare e Redefining Darkness sono i miei preferiti, quelli che mi fanno pensare che il loro autore sarà anche uno psicolabile maniaco (ammesso che non sia la costruzione del personaggio) ma che almeno musicalmente si è realizzato a pieno con due dischi unici e irripetibili. IX – Everyone, Everything, Everywhere, Ends l’ho rivalutato col tempo, era troppo diverso da Redefining… e a sua volta ci consegnava degli Shining un po’ più ombrosi e torvi del solito, con meno carne al fuoco. Varg Utan Flock è più o meno sullo stesso piano: un disco molto buono in una inevitabile fase calante dell’ispirazione. È a metà tra l’atteggiamento dimesso del suo predecessore e il piglio più aggressivo, a testa bassa, con riff più potenti, che ha caratterizzato VII. Svart Ostoppbar Eld ripropone l’effetto straniante del primo pezzo di VI-Klagopsalmer: ora una sgroppata alla Motorhead, allora un riffone sludge per intorbidire le acque. L’atmosfera è presente in punti non diffusi come Gyllene Portarnas Bro, molto acustica, e Mot Aokigahara, a tratti pinkfloydiana, ossia le migliori del disco e testimonianze importanti di come gli Shining siano molto più convincenti quando si allontanano da quel poco di black metal rimasto. Infatti è il centro del disco, con le scialbe Jag Är Din Fiende e Han Som Lurar Inom, che mostra segni di deterioramento e logoramento, come quando un parente anziano ti chiede per tre volte in dieci minuti se ti sei fidanzato. Non è il Niklas più fresco o sorprendente che abbiamo mai ascoltato, ma sa ancora fare (e farsi) male, pur essendo ormai lontano dall’imprescindibilità di un tempo. E poi ancora oggi fa inorridire i vari puristi del genere, cosa che al decimo disco non riesce quasi a nessuno.
[F]