Tutti i Disembowel annotati da Metal Archives (una decina) hanno scelto l’aurea via del death metal. Solo uno di questi gruppi ha sentito la chiamata dall’abisso e dell’orrore indicibile del maestro H.P. Lovecraft. Quelli di cui vi scrivo oggi sono cileni e hanno fatto tomba, ehm volevo dire tombola, con due uscite su due in cui ha messo lo zampino Iron Bonehead.
Per l’EP del 2014 c’è stata una ripubblicazione lo scorso anno, mentre il primo full length uscito in autunno su cd per Mushantufe Productions ora sta vedendo la luce in vinile. Sono dischi che ti fanno salire immediatamente il romanticismo, portandoti a cantare “Innsmouth è mille culure, Innsmouth è mille paure…“: rendiamoci conto che ci sta benissimo, considerando poi la parte sui criaturi, la carta sporca e il sole amaro. Plagues And Ancient Rites non va molto oltre Act of Invocation, anzi sicuramente preferisco la produzione dell’EP, più scorrevole e maligna. Adesso si è aggiunta pesantezza alla batteria e ha reso più cicciotti i riff, tutto qua. Non c’è nulla di straordinario, è puro death metal old school suonato con semplicità, prediligendo uno stile a metà tra gli Incantation, gli Autopsy (d’altronde Disembowel, la canzone, è roba loro) e qualche intrallazzo più svedese (Carnage e primissimi Hypocrisy, al massimo). È un album molto gradevole, con qualche colpo più assestato e altri meno. Se volete altri paragoni questa è roba che esce a tonnellate su Blood Harvest Records. Se vi dicono che l’unico modo per amare Cthulhu è ascoltare i The Great Old Ones, ora siete in condizioni di poter dare una secca smentita.
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