Nei paesini lucani in genere la serata rock più estrema consiste in una cover band di Vasco Rossi o dei Queen. E poi c’è Gerardo Cafaro che si adopera per far suonare gruppi metal di livello internazionale. Lo ringrazierò sempre per avermi fatto trovare in un posto tranquillo, immerso nella natura, come il sud della Basilicata, grupponi come Cannibal Corpse, Vader, Bulldozer, Rotting Christ, Dark Tranquillity, Obituary, Inquisition, Edguy, Carcass e Entombed. Visto lo scarso bacino di utenza dell’Italia meridionale, Cafaro può essere visto come un pazzo o come un santo sceso in terra per diffondere il metal in zone di cui i vari promoter del resto d’Italia ignorano l’esistenza. Più verosimilmente, entrambe le cose. Leggiamo cosa ha da dire. [F]
Agglutination è tuo, totalmente tuo, solamente tuo? Che valore ha la associazione Agglutination che è menzionata nei biglietti del festival? Che livello di collaborazione c’è con la Regione Basilicata e col Comune di Chiaromonte? Forse è vero solo un pazzo può rischiare così tanto in questi posti in ambito musicale, la passione crea anche delle sfide e quando si parte poi non si può tornare indietro, però con l’età si arriva ad avere più consapevolezza rispetto all’ingenuità giovanile. Ritornando alla tua domanda, diciamo che io sono il factotum-direttore artistico della manifestazione, ma tutto ruota intorno all’associazione Agglutination regolarmente costituita da tanti anni, per qualsiasi cosa occorre una natura giuridica dietro. Per quanto riguarda la collaborazione con il Comune di Chiaromonte dobbiamo dire che mai siamo stati ostacolati nella realizzazione della manifestazione e quando è stato possibile siamo stati anche supportati con un piccolo contributo economico che, pur simbolico, ha un grande valore di apprezzamento. Del resto amministrazioni così piccole non hanno chissà quali possibilità economiche. Per quanto riguarda la Regione Basilicata, troviamo sempre apprezzamento, ma poi quando si deve concretizzare in un aiuto economico valido per la manifestazione si hanno delusioni, eppure lo ammettono loro stessi che l’Agglutination è una delle manifestazioni più prestigiose di questa regione in ambito nazionale.
Come prendi la decisione di continuare, di anno in anno, arrivando di fatto a superare le ventitré edizioni? Subito dopo un edizione si deve lavorare alla prossima, occorre però essere consapevoli di ciò che economicamente puoi fare, sopratutto quando c’è un aiuto istituzionale, anche se non mai superiore al 30% dei costi. Negli ultimi anni il festival è costato intorno ai 70.000 euro, per cui in questi territori significa essere in grado di recuperare 50.000 euro, non sò se mi spiego…
Per molti l’Agglutination finisce tutti gli anni attorno a mezzanotte e mezza di una notte agostana, quando stanchi e felici ci si ritira dopo una giornata infuocata di concerto. Per te no. Spiegaci il post Agglutination, cosa avviene quando il sipario cala su un’edizione. Il lavoro da farsi non si ferma, occorre smontare tutte le strutture, sistemare le attrezzature, il backstage etc. oltre a pensare poi ai pagamenti. Fortunatamente da anni lavoriamo con le stesse persone, che sono anche molto comprensive nei confronti nostri e della manifestazione, capendone il sacrificio organizzativo ed economico.
In che periodo dell’anno cominci a pensare ai dettagli organizzativi dell’edizione successiva? Viene prima la scelta della location o dei gruppi? Come avvengono poi queste scelte? Di solito appena si può capire su che gruppo headliner puntare, compatibilmente con il periodo che di solito negli ultimi anni è stato nel terzo weekend del mese di agosto, prima si ci muove e meglio è. Bisogna poi mettersi all’opera già verso ottobre/novembre dell’anno prima, ma non è sempre facile portare alla manifestazione ciò che vuoi, in quanto non sempre sono cifre accessibili e non sempre si trovano gruppi disponibili per tale data, in Europa sopratutto ci sono decine di festival in quel periodo.
Hai dato sempre molto spazio al metal locale, gruppi che poi sono diventati affermati e altri di cui non si sente più parlare. Che ricordi positivi conservi di loro? Ci sono gruppi invece ti hanno lasciato una cattiva impressione? Hai detto una cosa giusta, ho sempre cercato di far suonare gruppi lucani in primis e sopratutto del sud, non mi va di fare nomi però in tanti sono stati riconoscenti per aver avuto una tale opportunità. Raramente qualcuno dopo avervi suonato ha anche non più supportato la manifestazione, e per me è un atteggiamento triste, sopratutto per un festival in Basilicata ove arrivano oltre 500 richieste all’anno per suonare e tantissime anche da gruppi stranieri disposti a sobbarcarsi ogni spesa di viaggio. Ma anche per questo bisogna essere capace di non cadere in stupide polemiche.
E invece dei big stranieri? Chi ti è rimasto impresso nel bene e nel male? Overkill e Dark Tranquillity li hai richiamati, con loro è andata bene, no? Tutti, e dico tutti i gruppi che sono stati all’Agglutination sono stati entusiasti di ciò che hanno trovato a livello di strumentazione, palco ed accoglienza. Tanti anni fa abbiamo avuto alcuni screzi con i Destruction, causa anche la nostra non esperienza, perché occorre anche essere onesti, ma poi dopo qualche anno al Tradate Festival nel 2005 mi vollero loro ospiti! Ho ammirato tanti artisti importanti che hanno una umanità ed umiltà unica. Sul podio per episodi importanti metto Daniel Zimmerman (Gamma Ray) e Sakis Tolis (Rotting Christ).
Cosa ti ha lasciato l’edizione appena conclusa con Sodom e Venom headliner? In quali campi sei rimasto positivamente sorpreso? In quali Agglutination deve ancora migliorare? Credo che con l’edizione passata abbiamo raggiunto il top, a livello di produzione e tutto, sono davvero felice di ciò che è stato, molto di meno però del supporto istituzionale che ancora non ha capito cosa significa questa manifestazione e l’indotto economico che crea nei nostri territori, grazie alla venuta di tanta gente da fuori regione, oltre ad essere una delle poche manifestazioni che fa veicolare il nome della nostra regione fuori dai territori locali. Per quanto riguarda i miglioramenti credo che si possa fare qualcosina di meglio a livello di location (più bagni).
Quale edizione è stata un inatteso trionfo nonostante gruppi un po’ sottotono e quale invece -nonostante un bill di tutto rispetto- hai avuto una brutta sorpresa? Non parlo solo di affluenza (e quindi in termini monetari), ma anche di atmosfera tesa o rilassata, sia nel pubblico che nel backstage. A livello di organizzazione credo che si sia fatto sempre il massimo, certamente fare il festival all’interno dell’abitato è un problema anche se la location è ottima, ma per non più di 2000 persone. Per organizzazione il top credo vada a quella dello scorso anno. Per quanto riguarda l’aspetto un po’ di delusione vedo l’edizione 2015 con Obituary ed Edguy perché aspettavo più pubblico [la mia preferita! ndF]. La migliore per pubblico dico Sant’Arcangelo edizione 2010 con Cannibal Corpse.
Una domanda che spesso ti avranno fatto. Dopo tutti questi anni le presenze all’Agglutination si saranno stabilizzate su un determinato numero. Per allargare gli orizzonti (più brutalmente: fare arrivare più gente) sarebbe ipotizzabile uno spostamento verso Potenza o Matera? E sempre per creare un piccolo giro, perché non organizzare più eventi di portats ridotta durante l’anno (sul roadshow e il warm up party ci torno dopo)? Tutta l’organizzazione del festival è fatta di persone che lo fanno senza scopo di lucro, spostare il festival significherebbe di certo migliori location e più possibilità di trovare posti facilmente raggiungibili con mezzi pubblici e quindi più pubblico, però di certo ad oggi però non sono arrivate proposte valide o aiuti in tal senso. Matera ha una bellissima location, ma non intendiamo entrare nella lotta degli eventi che già è in atto in questa città, preferiamo restare indipendenti, anche se c’è chi ci dice “perché non…?”
Tra Chiaromonte, Senise e Sant’Arcangelo (i tre paesi in cui ho assistito al festival) si è creato un clima di accoglienza per i metallari. Ti assicuro che in altri posti non darebbero l’autorizzazione nemmeno per organizzare una festa a tema Halloween. Hai perfettamente ragione, in questi paesi siamo stati trattati sempre bene ed accolti, sempre parole belle e noi ne saremo sempre riconoscenti: grazie Chiaromonte, Senise e Sant’Arcangelo.
Dal 2009 seguo l’Agglutination e si è esibito un solo gruppo grindcore (Buffalo Grillz), zero band doom metal, post metal e metalcore. Come mai? Pensi che questi generi non incontrino il favore del pubblico o semplicemente non ti piacciono? L’Agglutination è stato sempre diciamo heavy metal, a me non piacciono il post metal ed il metalcore, anche se apprezzo chi lo suona e lo ascolta. Di certo potrebbe sempre succedere -se il festival andrà avanti- di avere qualche band del genere in futuro.
Nei mesi precedenti ci sono stati due eventi correlati al fest per ingannare l’attesa verso il festival successivo. I Circle of Witches e gli Heimdall a Potenza e poco tempo fa ancora i Circle of Witches e gli In.Si.Dia a Bari, con diversi gruppi di supporto. Tenendo conto che questi ultimi si sarebbero anche esibiti all’Agglutination, non pensi ci sia stata una scarsa varietà nella proposta? Da lucano, non mi è piaciuto lo spostamento logistico a Bari. Questione di affluenza che qui da noi non è soddisfacente per eventi più piccoli? Oppure -spero tanto di no- è stata una prova per il trasloco dell’Agglutination? L’Agglutination è un po’ il festival del Sud, collaboriamo con altre realtà da anni e quindi come in passato pensiamo anche di poter fare qualcosa insieme fuori regione. Sappiamo anche quanto sia difficile fare le cose in Basilicata a livello di locali, pertanto cerchiamo di fare dove sia possibile. Non ho mai pensato di portare l’Agglutination fuori regione anche se so che sarebbe più conveniente a livello di presenze ed economico. Cercheremo sempre se sarà possibile di continuare la “prima”, ossia il Warm-up e il Roadshow con gruppi meritevoli della Basilicata e del Sud.
[…] mese fa e sarò felice di godere ancora della loro forza comunicativa il 19 agosto, all’Agglutination. Affinché non vi fermiate anche voi alla prima (errata) impressione, ho interrogato il fondatore e […]
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[…] sanno che a Chiaromonte, tra dieci giorni esatti, si terrà la ventiquattresima edizione dell’Agglutination Metal Fest, con gruppi che tendenzialmente mi piacciono tutti: Rome in Monochrome, Circle of Witches, Ad […]
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[…] cinquecento-mille metallari nel cuore della Basilicata è un’impresa titanica. Alla portata di Gerardo Cafaro, appunto, avvinghiato alla sua creatura ormai adulta con forza commovente. Lo ringrazio perché ho […]
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