Ultima puntata dell’excursus verso l’estremo ovest dell’Europa continentale. Stavolta siamo proiettati verso il futuro, sono tutti gruppi con al massimo un paio di uscite, quasi sempre EP. Mi piace pensare di averli colti nel loro periodo più intenso, ma spero sempre che il meglio debba ancora venire.
A proposito dei Barbaric Horde ho già detto qualcosa in un’altra occasione. Rincaro la dose qui perché è bello vedere come il gruppo è migliorato tra un’uscita e l’altra, come da monotoni martellatori scrotali (se volete sentire il rumore del mio provate ad ascoltare Gasmask Perpetrators) i BH sono diventati dei professionisti (o quasi) della guerra. Io non ho dubbi, è uno dei mini-album dell’anno in ambito black bellicoso, assieme ai Tetragrammacide, ancora più pesanti e violenti. Non si può rimanere in piedi dopo il passaggio di Tainted Impurity, diciassette minuti che si fanno ascoltare cento volte di fila. Rimane solo da capire perché nei suggerimenti di Youtube mi esce la cover di Wish You Were Here degli Avenged Sevenfold.
Avrei voluto iniziare il paragrafo scrivendo “ecco i nuovi volti del black metal lusitano”, ma poi mi sono ricordato che i Gaerea la faccia non ce l’hanno. L’anonimato è andato a puttane con Metal Archives, che alla fine i volti ce li ha consegnati, solo che io comunque non li conosco, perché si tratta di ragazzi giovanissimi. Il disco omonimo è uscito un annetto fa e ultimamente Everlasting Spew ha pubblicato pure la ristampa in vinile con un nuovo pezzo. I Gaerea sono più moderni, complessi e melodici del resto dei gruppi di cui ho scritto sopra, ma non è mica etichettabile come post black solo per questo. Musicalmente non sono “puri” come il genere impone, ma se la tirano un sacco nelle varie interviste, sono già sulla buona strada. Poi arriva la musica che in meno di mezz’ora lascia capire il grandissimo potenziale che il trio sta covando e mi dimentico di tutto perché si riesce a catalizzare l’attenzione in un battibaleno, nonostante Santificato sia il brano meno riuscito del dischetto. Tra MGLA, Schammasch e Der Weg Einer Freiheit c’è uno spazio spero potrà essere riempito dalla rabbia e dall’intelligenza dei Gaerea, ne sono sicuro.
Sempre per rimanere in tema di gruppi giovani e totalmente sconosciuti, ecco i Trono Além Morte. Si torna in territori più classici e disperati, si torna nel black metal più rugginoso e ululante. Anche qui le Legioni Nere francesi hanno avuto grossi meriti. Revelações nas Chamas era pure un EP di quattro pezzi, ma tanto bastava per renderlo uno dei migliori dell’anno. Non contenti, i Nostri fanno uscire anche un disco lungo ancora più spettrale e rinsecchito. La caratteristica che me li fa apprezzare è che tengono molto alta la batteria a differenza della generalità dei gruppi black, in cui si sente solo come fruscio di base. O Olhar Atento da Escuridão è meno immediato del suo predecessore, ha dei suoni di chitarra meno potenti e le ritmiche sono più funeralesche. Sono rimasto ossessionato da certi brani contenuti qui dentro, complice anche l’urlo di gola non isterico, ma lamentoso e cantilenante. Un incubo a occhi aperti. Il futuro passa anche per i Trono Além Mortem, i più ipnotici e ritualistici in questa tranche di pezzi grossi del domani.
Concludo come ho iniziato, nella totale oscurità verso origine, nomi e qualsiasi notizia sui Voëmmr. Non c’è manco traccia di loro su Metal Archives, sono una totale novità nel panorama europeo, e assieme a Trono Além Mortem e Ordem Satanica fanno parte dell’Aldebran Circle, un connubio oscuro di idee, spazi, persone, musica. Arrivano subito con un full length registrato in due notti in una fattoria abbandonata nella campagna portoghese. Nox Maledictvs fa impressione dal primo all’ultimo secondo. La produzione è ottima, molto diretta per il genere e lo stile può essere considerato uno sviluppo un po’ dissonante di Morte Incandescente, Mons Veneris e soprattutto i migliori Decrepitude. Ci sono anche diverse tracce di tastiera che danno un tocco sinfonico spettrale al tutto. Sottolineo ancora un gusto più moderno nella scelta dei suoni (la distorsione stranissima della chitarra) e nella forte personalità di un’uscita che sarà un faro per il black metal portoghese più nascosto e particolare. Segnatevi bene il nome, Voëmmr, perché ho l’impressione che sarà veramente uno dei segreti più preziosi della scena. Che bello scavare nei meandri del metal estremo!
[F]
[…] Feet Under – Torment. Basta, basta, basta.Esordi dell’anno: Voëmmr – Nox Maledictvs, DSKNT – PhSPHR Entropy. Usciti fuori dal nulla, sono diventati in breve dei punti fermi […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] trend odierni. A me quello interessa fino a un certo punto (d’altronde se avete letto del mio viaggio virtuale in Portogallo ne saprete qualcosa). Nella sostanza le canzoni sembrano uscite fuori e […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] poche altre nazioni europee. Neanche il Portogallo, che mi ha reso un uomo migliore col suo black metal, lo è. Intendo dire che se per un cataclisma non meglio specificato tutti i gruppi metal […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] è passata di acqua sotto i ponti da quando ho scritto di Portogallo per la prima volta! Ora è diventata una delle mie fonti preferite per un certo tipo di black metal (l’altra è […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] di una band composta da un solo tizio, facente parte del famigerato Aldebaran Circle assieme a Trono Alèm Morte, Voëmmr e Ordem Satânica. Voglio dar conto della vox populi: pare che Occelensbrigg sia il […]
"Mi piace""Mi piace"