Si torna in Portogallo, terra di black metal sferzante e austero. Ho scoperto una terra promessa, incontaminata e poco nota ai più, etichette fiere e operose, musicisti pieni di cattiveria. Continuo con le esperienze più risalenti e che mi hanno colpito di più. Se manca qualche caposaldo le alternative sono due: 1) non mi è piaciuto, oppure molto più probabilmente 2) non lo conoscevo. La vita del metallaro è una continua scoperta.
Senza voler essere irrispettoso verso gli altri gruppi di questa rassegna, della precedente e delle prossima, nei Mons Veneris si sente molto di più Satana. Eh già. Non potrò mai dimenticare la prima volta che ascoltai Abismo a Céu Aberto, mi provocò le stesse tormentate emozioni di Rise Of The Monument degli Urgehal. Finalmente qualcosa che a tutti gli effetti riesco a definire raw. La one man band è avvolta nella nebbia, pubblica demo a raffica dal 2004 e posso dirmi fortunato di conoscerne alcune. Una prima svolta però avviene quattro anni dopo, col primo full length che cerca di superare il black metal più inoffensivo: Vicit Sathanas Pater… Eum Sequamur è tutt’oggi una cosa allucinante e spaventosa. In pratica ululati e crepitio di strumenti atroce. Sibilando com o Mestre Negro taglia la testa al toro, è ancora più folle e eccentrico, anche questo travalica il concetto di metal tra salmi, lamenti e strumenti non elettrici. Neanche il suo creatore lo definisce black metal. Sono molto più legato al diabolico The Nines Of Satanantichrist, split pauroso e introvabile assieme a un altro gruppo chiave della scena portoghese…
Sto parlando dei Vetala. Sono in due, ignoti e sono in giro da dieci anni. La loro specialità sono gli split con gente di spessore come Trono Além Mortem, Satanize, Decrepitude e Black Cilice, gruppi troppo speciali per dirvi anche solo una parola su di loro. Abbiate pazienza, arriverà anche il loro turno. Satanic Morbid Metal è un caposaldo del black metal più disgraziato e primitivo, che in quanto tale non si vergogna di tessere delle melodie altrettanto semplici, che stridono con tutto il resto del caos. Tratto caratteristico sono delle urla altissime e alienate. Il secondo disco lungo si intitola The Lords of Eternity ed è inascoltabile persino per me, figuratevi a che livello di degrado sono arrivati in quell’occasione. Come accennavo prima, gli split sono le loro ciliegine carbonizzate su torte di terrore e distruzione.
I Decrepitude probabilmente sono i più kult di tutti. Ho trovato a fatica le immagini da mettere qui sopra, figuratevi. Oltre a tenerci nascosta ogni cosa sul loro conto, pubblicano solo demo numerati progressivamente con numeri romani e qualche split. Oh, anche un live. In tutto ciò le canzoni sono tutte senza titolo. Ci sono cose totalmente incomprensibili, come le demo I e III e lo split coi Blacklist, su cui non si può dire nulla perché proprio non si capisce nulla. Preferisco le demo IV e V, gracchianti e con delle melodie tutte storte, proprio come la sferragliante musica che le accompagna. C’è poco da dire, il black metal è anche questo. Soprattutto questo.
E il black metal è fatto anche da circoli, unioni di anime e corpi che hanno prodotto nei loro covi musica elitaria e pericolosa. Per molti è una bambinata, per altri no. In Portogallo si dice che il black circle locale sia formato da gente che gravita nei quattro gruppi precedenti (Decrepitude, Irae, Mons Veneris e Vetala), i quali un bel giorno del 2006 registrarono un album di rehearsal, intitolato Mother of All Diseases e pubblicato solo nel 2013 sotto il moniker di Rainha Cólera. È black dentro, quanto di più vicino al noise, all’orgia rumoristica che si prova in circa un’ora e mezza passata in sala prove. È improvvisazione necrotica in cui si soffre dall’inizio alla fine. Ecco, di questi manco un’immagine decente, solo uno scatto della cassetta.
Dopo di loro i Cripta Oculta vi sembreranno i Rush. Ancora anonimi, ancora più oscuri. Non si sa veramente nulla di loro, se non che è un duo, né si trovano interviste. Probabilmente ciò è dovuto alla loro sostanziale assenza dalle scene dal 2010, interrotta con uno split nel 2012 e una raccolta di quest’anno per Signal Rex in cui ci sono quattro inediti molto interessanti e due strumentali che presumo essere dello scorso decennio. Sin dall’inizio sono stati molto fluidi nello scrivere i loro tre album (tutti concentrati in pochissimo tempo), arrivando anche a importanti inserti folk in Sobre As Ruínas Da Batalha…Por Uma Lusitânia Triunfal e avvicinandosi a durate considerevoli delle canzoni, tra i sette e i diciotto minuti nel bellissimo Sangue do Novo Amanhecer del 2009. I Cripta Oculta avevano ancora molto da dire e non nel classico modo degli altri gruppi della loro scena.
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[…] Si chiama infatti AAAA collective (o Ordo AAAA). Ed è molto più strano dell’Aldebran Circle portoghese o dell’orami venerato Nidrosian circle. Dei suoni come quelli di Seolfkwyllen degli Ahpdegma […]
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[…] come poche altre nazioni europee. Neanche il Portogallo, che mi ha reso un uomo migliore col suo black metal, lo è. Intendo dire che se per un cataclisma non meglio specificato tutti i gruppi […]
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[…] è passata di acqua sotto i ponti da quando ho scritto di Portogallo per la prima volta! Ora è diventata una delle mie fonti preferite per un certo tipo di black metal […]
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[…] in ambito black metal, specialmente portoghese. Non voglio ripetermi, lascio solo qualche link alle passate escursioni. Stavolta la scena locale non è protagonista perché ci sono in ballo tre […]
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[…] rifatto il logo. Ti sei interessato al funzionamento del Black Plague Circle o ad altre scene come quella portoghese? No, non ho nessun legame con la scena bosniaca, ed il logo mi è stato rifatto dalla […]
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