E arrivò il giorno in cui anche i Dispirit mi sembrarono leggeri. Ditelo a Ryan Jencks, è colpa dei suoi attuali massacratori di timpani, i Sutekh Hexen.
Prima che entrasse nella band erano anche più monolitici: blocco harsh noise e blocco raw black metal a scontrarsi per tutta la durata delle canzoni. Da Larvae e Behind The Throne sono diventati più accessibili e nel brano di questo split si sente che stanno suonando. Gli accordi puliti che si sentono nei primi secondi equivalgono a una mezza rivoluzione, sembra che il black metal sia diventato preponderante, poi viene risucchiato in un buco nero e ritorna a intermittenza e deformato. C’è più tecnica anche nel rumoreggiare, il succo è questo. Il lato B del vinile contiene una traccia dei BLSPHM, dal piglio industriale. Loro sono sempre stati più puramente drone e relativamente meno impetuosi dei Sutekh Hexen, o meglio lo sono stati nel paio di split e di canzoni che conoscevo, tipo Wounds o Blacked. Lentamente ci si intrippa per bene mentre una distorsione insistente-ma-non-troppo passa a ritirare -come un camioncino della spazzatura- i neuroni bruciati nel precedente brano. Seduta terapeutica di consapevolezza della propria inettitudine. La seconda parte della canzone ci lascia nel buio, da soli e senza ritmiche rassicuranti. Lì si scende nel baratro. È bene sottolineare che Sutekh Hexen e BLSPHM non hanno fatto un nuovo split (ahimè), è sempre quello del 2014, in origine disponibile solo in 50 cassette e ora in vinile. Mi chiedo cosa succederebbe se fosse solo ipotizzabile un album lungo in collaborazione tra queste due entità.
[F]
[…] Ecco, capite cosa intendo. Me ne sono già passati tra le mani alcuni, in autunno fu il tempo di BLSPHM e Sutekh Hexen, poi della combo cilena Wrathprayer e Force of Darkness. Bei ricordi! Ho deciso di raccogliere in […]
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